Il SUMAI – Sindacato Unico Medicina Ambulatoriale Italiana e Professionalità dell’Area Sanitaria – esprime soddisfazione per aver visto riconosciuto dall’ASREM e dalla struttura commissariale della Regione Molise quello che il sindacato sostiene da anni, e cioè che senza specialisti negli ambulatori pubblici non è possibile garantire assistenza ai cittadini. “La volontà della ASREM di procedere nel mese di aprile alla attivazione di incarichi nella medicina specialistica convenzionata interna per 582 ore settimanali – commentano Donato Grande, segretario regionale, Elio Gennarelli e Fulvio Martone, segretari provinciali di Campobasso e Isernia – è di fatto un riconoscimento da un lato del ruolo fondamentale degli specialisti del territorio e dall’altro evidenzia come negli anni si sia determinata una significativa riduzione del monte ore per la specialistica ambulatoriale interna a causa del blocco del turn over, imposto dai tavoli ministeriali fino all’approvazione del piano di rientro. Questo primo passo, dettato da una situazione emergenziale alla quale la ASREM ha fatto fronte solo con incarichi a tempo determinato per 6 mesi, non può essere però ovviamente considerato come la soluzione definitiva perché è necessario strutturare in modo stabile la medicina specialistica convenzionata interna portando a tempo pieno tutti gli specialisti che ancora hanno un orario ridotto e per questo il SUMAI ha già chiesto di incontrare il Direttore Generale della Salute, dott.ssa Gallo, per una opportuna e doverosa valutazione delle problematiche della medicina specialistica territoriale, con particolare riferimento:
1) alla progressiva e costante riduzione del monte ore della Specialistica Convenzionata Ambulatoriale Interna;
2) al taglio del budget per il settore di circa un milione di euro, nonostante la documentata necessità di assistenza specialistica per garantire i LEA e l’attività di altre professionalità (medici veterinari, psicologi, medici penitenziari, ecc.), i cui servizi sono ora finanziati, dopo l’allargamento agli stessi dell’ACN, dall’unico fondo per la specialistica ambulatoriale interna;
3) alla necessità di investimenti per l’adeguamento tecnologico delle attrezzature.
Il SUMAI ribadisce, con grande senso di responsabilità, la disponibilità a continuare a dare un contributo positivo nell’ambito dei tavoli di concertazione istituzionali attivati, per garantire ai cittadini prestazioni uniformi in tutto l’ambito regionale nei poliambulatori pubblici e nelle nuove forme di organizzazione dell’assistenza territoriale e che si tengano in giusta considerazione le aspettative di quanti, specialisti ambulatoriali già in servizio, sono in attesa da anni di poter lavorare a tempo pieno avendo garantito assistenza di alta qualità ai cittadini in ogni contrada e in qualsiasi condizione climatica avendo pagato, la professione, anche un prezzo in termini di vite spente per causa di servizio.”