Martedì 11 aprile i sindacati edili del Molise manifesteranno lungo la Fondovalle del Tappino all’altezza della frana di Pietracatella per richiamare l’attenzione dell’ANAS, del Ministero dei Lavori Pubblici, dei Prefetti di Campobasso e di Foggia, delle Regioni Puglia e Molise, delle Province di Benevento, Campobasso e Foggia, e dei
Comuni delle tre regioni interessate al transito su quella Strada Statale, ed evidenzieranno le condizioni di pericolo oltre che di sostanziale impercorribilità di un’arteria di rilevanza nazionale. Più in generale le Associazioni dei Costruttori del Molise e i Sindacati del settore edile sollecitano il rispetto del Protocollo firmato lo scorso anno con la Regione che insediava un Comitato Permanente per la verifica degli appalti e dell’occupazione nel principale comparto imprenditoriale molisano. “A distanza di un lungo lasso temporale – commenta il consigliere regionale Michele Petraroia – il Protocollo è stato disatteso dalla Regione, il Comitato Permanente non è stato insediato, le verifiche sugli appalti non sono state fatte e anche dalla consegna di 90 milioni di lavori pubblici tra giugno e settembre del 2016 non si sono determinati effetti positivi per le imprese e gli operai edili del Molise. Alcune opere appaltate per decine di milioni di euro hanno visto prevalere imprese extraregionali che hanno portato con sé la manodopera e non hanno determinato sul territorio alcuna ricaduta positiva di alcun genere, tipologia o causa. Su queste problematiche delicatissime che coinvolgono 1.200 imprese edili molisane che occupano 5 mila addetti, ma che coinvolgono anche le 700 aziende chiuse nell’ultimo decennio e i 5 mila operai che hanno perso il lavoro nel settore, ho protocollato una mozione consiliare che auspico venga discussa urgentemente in sede di Consiglio Regionale per acquisire gli impegni presi dalla Giunta, comprendere le ragioni di una persistente disattenzione istituzionale verso il comparto più importante del nostro tessuto produttivo, e verificare cosa si intende prospettare per affrontare con maggiore efficacia la crisi dell’edilizia”. Intanto Fillea CGIL, Filca CISL e Feneal UIL condividono il richiamo di Donato Pozzuto, sindaco di Tufara, che con fermezza ha posto l’attenzione dell’opinione pubblica sulle gravi condizioni in cui versa la strada statale 645 che collega con i suoi circa 29 Km chilometri Campobasso con il confine pugliese. Il sindaco, dopo aver ampiamente segnalato alle autorità competenti (ANAS, Prefetto e Governatore Regionale) i grossi problemi di viabilità causati da movimenti franosi particolarmente al KM 18, ricadente in agro di Pietracatella, alla luce delle mancate risposte, “alza la soglia dell’indignazione attraverso palesi manifestazioni atte ad attirare l’attenzione dei sempre più distratti vertici decisionali preposti ad una temporanea accettabile condizione di viabilità”. L’appuntamento di martedì 11 aprile è alle ore 10.30. La Fillea CGIL, Filca CISL e Feneal UIL aderiscono e a loro volta promuovono la mobilitazione dei lavoratori delle costruzioni, nel tentativo di dare risposte concrete a quanti disoccupati, cercano lavoro. “I lavoratori delle costruzioni hanno bisogno di un onesto lavoro per dare dignità a se stessi e alle proprie famiglie”, spiegano i segretari Silvio Amicucci, Massimiliano Rapone e Roberto D’Aloia. “Si possono unire, quindi, le legittime e rivendicazioni dei lavoratori dell’edilizia, con le esigenze delle comunità che vorrebbero vivere in un territorio ben manutentato e infrastrutturato. Fillea CGIL, Filca CISL e Feneal UIL si appellano a tutti i cittadini molisani e in particolare a quanti ritengano che i diritti di cittadinanza vadano sempre difesi e quindi a partecipare per esprimere il legittimo disappunto verso un sistema viario ormai composto da statali che troppo spesso sono ridotte a mulattiere. Riteniamo che la manifestazione servirà oltre che per evidenziare la mancanza di ogni adeguata manutenzione, anche per affermare come alcune scelte (o non scelte) politiche continuino a favorire l’isolamento dei territori, disoccupazione e povertà. È necessario prendere atto che la mancanza di occupazione e i ritardi nella modernizzazione del territorio coincidono e tradiscono purtroppo l’aspettativa e la lungimiranza dei padri costituenti che nell’articolo primo della nostra Costituzione hanno scritto che “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”. L’edilizia è direttamente interessata perché può rappresentare, inconfutabilmente, il settore trainante per tutta l’economia regionale. E’ necessario che le Istituzioni sappiano ben utilizzare i fondi a disposizione per programmare l’infrastrutturazione della Regione e che ci si doti di un urgente piano straordinario di manutenzione del territorio che purtroppo ha subito il totale abbandono a seguito dei tagli fatti da un venticinquennio alle funzioni pubbliche”.
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