Ricevere un riconoscimento ufficiale direttamente dalla ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, proprio non se lo aspettavano gli alunni della classe 3 sezione E dell’Istituto comprensivo Igino Petrone di Campobasso presenti nei giorni scorsi alla Fiera di Roma nell’ambito della manifestazione “Romics – Festival Internazionale del fumetto, animazione, cinema e games” per partecipare alla cerimonia di premiazione del concorso nazionale indetto da Miur e Romics “I linguaggi dell’immaginario per la scuola”. Il concorso, a cui hanno partecipato oltre 100 scuole italiane di ogni ordine e grado, si proponeva di invitare le giovani generazioni, a riflettere, attraverso il fumetto, l’illustrazione, l’animazione e i games, sulle tematiche che affliggono il nostro tempo: la legalità, il rispetto delle regole, lo sviluppo sostenibile, il contrasto alle discriminazioni di ogni genere, il bullismo ecc. perché , come ha sottolineato la ministra, sul palco della premiazione: “La creatività messa a disposizione della comunicazione è una delle cose più importanti. Utilizzare le arti visive per raccontare quello che vivono ogni giorno mandando un messaggio positivo, questa è scuola oltre la scuola”. E gli alunni della 3 E hanno voluto lanciare un messaggio forte, soprattutto ai loro coetanei, scegliendo di lavorare sul tema del bullismo attraverso la realizzazione di un video che non solo ha ricevuto una menzione speciale nella categoria Video, ma anche i complimenti personali della ministra che lo ha potuto guardare nell’area Mostre della Fiera, dedicata ai grandi ospiti della Rassegna internazionale, dove verrà proiettato insieme alle altre opere vincitrici per tutta la durata del Festival. I ragazzi emozionati e orgogliosi hanno dato prova che la scuola è luogo di crescita umana prima che culturale, che le nuove generazioni hanno voglia di conoscere e capire i problemi della società. Gli alunni, guidati alla loro docente di lettere A. Dalicco, si sono impegnati e resi protagonisti di un percorso didattico che attraverso la lettura, l’indagine, la documentazione li ha portati a riflettere su quei comportamenti aggressivi che sempre più spesso avvengono nelle classi e lo hanno fatto utilizzando tutti gli strumenti didattici a loro disposizione, dal vecchio e caro foglio di carta, fino ad arrivare ai software di realizzazione e montaggio video, affiancando il linguaggio scritto, la parola, a quello visivo, gestuale, più d’effetto e più efficace nel comunicare il loro NO al bullismo. Il video da loro realizzato e intitolato “Tutti possono cambiare” è, infatti, una storia di bullismo scritta e interpretata da loro che si rivolge ad altri ragazzi per farli riflettere sul dolore, la sofferenza e l’angoscia che prevaricazioni, offese, ingiurie e violenze possono generare nell’animo di chi le subisce, e invitarli a riconoscere lo sbaglio e a riconciliarsi con la vittima, proprio come avviene nel video tra il bullo, il suo branco e il loro vittima preferita. A conclusione di questa esperienza emozionante e gratificante per la docente e gli alunni, ancora le parole che la ministra ha rivolto direttamente alla docente: “Grazie per il lavoro che quotidianamente svolgete nelle scuole” , un invito e un incoraggiamento a proseguire sulla strada dell’educazione al rispetto e alla legalità.