Armando D’Alterio è stato nominato procuratore generale presso la Corte di Appello di Potenza. Lo ha deciso all’unanimità il plenum del Csm. Il magistrato napoletano dal 2009 era a capo della procura di Campobasso e, in precedenza, vicecapo del Dap, il Dipartimento dell’ amministrazione penitenziaria. Presso la Direzione distrettuale antimafia di Napoli ha trattato numerosi procedimenti nei confronti di organizzazioni criminali (fra cui i clan Gionta, Nuvoletta e D’Alessandro) anche in collaborazione con lo FBI ed il BundeskriminalAmt. Si è occupato, tra l’altro, dell’inchiesta sull’omicidio del giornalista Giancarlo Siani conclusa con condanne definitive di esecutori e mandanti. Come pm antimafia a Napoli è stato titolare di diversi procedimenti scaturiti in maxi-processi nei confronti della N.C.O. e della N.F (Nuova Camorra Organizzata e Nuova Famiglia, rispettivamente facenti capo a Cutolo Raffaele ed alle organizzazioni federate Nuvoletta-Bardellino-Zaza ed altri), nonché a carico dei clan Gionta, Nuvoletta, D’Alessandro, la cosiddetta Alleanza di Secondigliano (Licciardi, Maliardo, Bosti e Contini), clan dell’hinterland quali Verde , Puca, Vollaro, Birra-Iacomino. Anche a Campobasso si è occupato di procedimenti di criminalità organizzata, tra cui quelli conclusisi con la condanna dei responsabili del tentato sequestro di Lea Garofalo ad opera di esponenti della ‘ndrangheta calabrese. Ha coordinato anche l’inchiesta per istigazione al terrorismo commessa da un immigrato di origine somala, ritenuto vicino all’Isis. D’Alterio è docente di procedura penale presso la Scuola Forense Università Federico II di Napoli ed è stato consulente della Commissione parlamentare antimafia negli anni 93-94. (Fonte Ansa)
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