Ore 13.45. Questa mattina nel Palazzo di Giustizia di Campobasso sono arrivate le prime condanne nei confronti degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte firme false che supportavano alcune candidature alle elezioni regionali del 2013. A definire la loro posizione davanti al giudice Roberta D’Onofrio e al pm Nicola D’Angelo sono stati l’assessore comunale di Palazzo San Giorgio Salvatore Colagiovanni, il presidente del consiglio comunale Michele Durante, il sindaco di Ferrazzano Antonio Cerio e il sindaco di Roccavivara Franco Antenucci. Tutti hanno patteggiato a cinque mesi di reclusione, con sospensione della pena (convertita in 42mila euro di multa). In particolare la Procura di Campobasso contestava complessivamente a sei amministratori 30 firme false. Secondo il sostituto procuratore D’Angelo hanno “formato falsamente atti separati di dichiarazioni di presentazione delle liste attestando falsamente che alcuni cittadini, previamente da loro identificati, avevano sottoscritto l’atto in loro presenza”. La Digos infatti durante le indagini avrebbe ascoltato i sottoscrittori, una parte dei quali non avrebbero riconosciuto la loro firma. A Durante sono state contestate 4 firme della lista ‘Democratici per il Molise’ (lista che sosteneva il candidato presidente Massimo Romano), a Colagiovanni 5 firme a sostegno della lista ‘La Destra’ (che sosteneva il candidato governatore del centrodestra Michele Iorio), a Cerio 5 firme per il ‘Guerriero sannita’ (lista che fu esclusa e non partecipò alla competizione elettorale), una firma per Sel e una firma per il Pd (liste che sostenevano Frattura), ad Antenucci 5 firme per ‘Grande Sud’ (lista che sosteneva Iorio).
Evitata l’applicazione della legge Severino. “Con il patteggiamento – ha evidenziato l’avvocato Mariano Prencipe, difensore del sindaco Cerio – abbiamo evitato l’applicazione della legge Severino”, ossia quella che prevede la sospensione dalle cariche per gli amministratori condannati.
(foto archivio)