“Nella Giornata Nazionale dei Beni Comuni, alcuni esperti dell’Associazione ITALIA NOSTRA, nell’incontro pubblico che si è tenuto nella sala consiliare di DURONIA, si sono soffermati sul concetto di “Archeologia Preventiva” adottato nei paesi che si pongono all’avanguardia per la tutela dei beni culturali esprimendo l’auspicio che anche l’Italia e il Molise si dotino di una legislazione simile, incentivando i comuni a dotarsi di una carta archeologica capace di mappare e salvaguardare reperti, aree di scavo, rinvenimenti e monumenti, prima che gli stessi siano oggetto di stravolgimento, devastazione, smottamenti o di costruzioni edilizie”. Ad accendere i fari sulla questione il consigliere regionale Michele Petraroia. “Sia il dirigente del Ministero dei Beni Culturali che gli archeologi che hanno svolto le relazioni, hanno portato esempi cartografici, documenti di archivio, ricerche e foto, in cui sono state evidenziate una molteplicità di aree del Medio Molise, risalenti al neolitico, all’età del bronzo, all’età del ferro, al periodo sannitico e alle epoche successive, in cui per ritardi, insensibilità, omissioni, sottovalutazioni o per interessi di corto respiro, non si è ancora provveduto a porre sotto tutela quel patrimonio lasciandolo all’incuria, alla dispersione o al rischio di frane, scempi o degrado. Fortunatamente sono stati evidenziate anche buone pratiche come la collaborazione tra un’Università dell’Olanda ed il comune di Jelsi, l’intervento dell’Università del Molise nell’area di scavo dell’antica Pianisi, la riapertura al pubblico di Castelli, Musei e Dimore Storiche, la crescente attenzione di parte della popolazione al valore dei beni comuni, del patrimonio artistico, delle biblioteche e degli archivi storici pubblici e privati. A simili buone pratiche potremmo aggiungere l’impegno del Prof. Adriano La Regina che in assenza di finanziamenti pubblici sta proseguendo gli scavi nell’area sannitica di Pietrabbondante con contributi raccolti da comuni cittadini, il lavoro prezioso realizzato in Molise dall’Università di Ferrara e l’attaccamento di tanti studiosi come il Prof. Salvatore Settis, Tommaso Montanari, Paolo Maddalena ed altri, intervenuti più volte a salvaguardia dell’arte, della storia e del paesaggio del Molise. Più in generale si pone la priorità di preservare la funzionalità di altri BENI COMUNI sul nostro territorio come ad esempio le PROVINCE che rischiano di crollare da un momento all’altro paralizzando le scuole superiori come sta accadendo a Caserta in questi giorni, o lasciando franare le strade provinciali per carenza di fondi. Le Istituzioni sono patrimonio di tutti e aver perso la proprietà del Palazzo della Prefettura, della Caserma dei Carabinieri, del Museo Sannitico e di altri beni della Provincia di Campobasso passati allo Stato o venduti, ci rende più poveri. Il TEATRO DEL LOTO che in questi giorni replica la bellissima Autodifesa di Arturo Giovannitti è un bene comune da non perdere per non rendere ancora più fragile l’offerta culturale e l’attività artistica sul territorio. La chiusura di quel Teatro priverebbe i nostri ragazzi di maggior talento a non ripercorrere le orme dei loro fratelli maggiori che partendo da Ferrazzano si sono affermati su scala nazionale. L’acqua, l’ambiente, l’arte, i borghi, la storia sono beni di tutti”.
Petraroia: ‘Molise ha patrimonio da difendere e valorizzare’
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