Negli ultimi anni i fenomeni del bullismo e del bullismo informatico o cyberbullismo hanno assunto dimensioni importanti in termini di diffusione tali da sollevare, oltre l’opinione pubblica, un interessamento del legislatore nazionale che è in procinto di adottare un testo normativo volto alla definizione dell’approccio e della gestione del fenomeno stesso. Il bullismo è un fenomeno estremamente complesso e articolato; il termine deriva dalla parola inglese bullying, (to bull) che significa “usare prepotenza, maltrattare, intimidire, intimorire”. Esso viene definito come una forma di oppressione fisica o psicologica messa in atto da una o più persone (bulli) nei confronti di un altro individuo, percepito come più debole (vittima); tale fenomeno è caratterizzato da intenzionalità, sistematicità e asimmetria tra i soggetti coinvolti e trova la sua principale collocazione all’interno del contesto scolastico. Il bullismo può essere collegato ad un insieme di fattori personali, familiari, sociali e scolastici ed è sempre più facilmente amplificato dalle complesse dinamiche collegate ai social network e alla comunicazione digitale in Rete. Con il termine cyberbullismo vengono indicati atti di bullismo e di molestia effettuati da minorenni tramite mezzi elettronici come l’e-mail, la messaggistica istantanea, i blog, i telefoni cellulari o i siti web. Gli atti di bullismo provocano gravi conseguenze anche e soprattutto dal punto di vista psicologico portando in molti casi all’insorgenza di depressione, disturbi d’ansia, fino a casi estremi di suicidio. E’ evidente poi che traumi vissuti nell’infanzia e nell’adolescenza possono influire negativamente anche sul livello di educazione e occupazione, nonché sulle relazioni sociali dell’età adulta. “La Proposta di legge regionale da me sottoscritta”, spiega il consigliere regionale Salvatore Micone – mira, data la rilevanza sociale del fenomeno e l’attenzione ad esso rivolta altresì dal legislatore nazionale ed in linea con quest’ultimo, a dettare disposizioni volte a conferire alla Regione un ruolo attivo nella prevenzione e nel contrasto ai fenomeni del bullismo e del cyber bullismo attraverso il finanziamento e la promozione di strumenti di prevenzione e sensibilizzazione sul territorio regionale. Obiettivo primario della proposta di legge è infatti la centralità del benessere psicofisico dei bambini e degli adolescenti e conseguentemente delle loro famiglie attraverso un approccio multidisciplinare da parte delle Istituzioni coinvolte che fungono da osservatorio sui predetti fenomeni con l’obiettivo precipuo di monitorare e realizzare fattive azioni di contrasto alla loro diffusione nella società. La Regione Molise pertanto, in un’ottica di centralità della persona umana e del bambino in particolare, con tale proposta di legge decide di programmare, strutturare e finanziare azioni di sensibilizzazione e di informazione, iniziative di carattere culturale, sociale, ricreativo e sportivo, corsi di formazione e programmi di assistenza, recupero e gruppi di supporto, sul presupposto che, agire in via di prevenzione sia il più efficace mezzo di contrasto ad atti di bullismo e cyber bullismo”.
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