Nella serata di ieri 18 maggio i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Campobasso hanno denunciato un campobassano per maltrattamenti alla convivente e lesioni personali. Intorno alle ore 20.30, mentre si trovava in compagnia della convivente in un via del centro della città, per futili motivi, l’ha aggredita sferrandole un pugno e stringendole il collo, offendendola allo stesso tempo. Le urla della donna hanno attirato l’attenzione di alcuni inquilini dell’edificio vicino che hanno dato l’allarme chiamando il 112 e quindi la centrale operativa, la quale ha subito inviato una pattuglia dell’aliquota radiomobile che è intervenuta tempestivamente per interrompere l’aggressione. Infatti, giunti sul posto, i militari si sono trovati di fronte l’aggressore che manteneva la mano al collo della vittima senza volerla lasciare, tanto che uno dei Carabinieri è dovuto intervenire strappandolo via dalla donna. L’uomo, particolarmente alterato da abuso di sostanze alcoliche, ha cominciato ad inveire contro i militari i quali lo hanno fatto salire nell’autovettura di servizio, anche con l’aiuto di un pattuglia della Polizia di Stato intervenuta nel frattempo in ausilio dei colleghi, e lo hanno condotto nella caserma di Via Mazzini. Alla donna, fatta visitare dal personale medico del 118 intervenuto, è stata riscontrata una lesione al labbro e uno stato d’ansia. Ulteriori accertamenti espletati nei confronti del fermato hanno permesso di accertare che era sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla compagna, emesso dal Giudice di Campobasso, per ulteriori passate aggressioni sempre rivolte alla stessa donna. Per questo motivo, dopo averlo trattenuto per i necessari accertamenti e per il tempo strettamente necessario, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Campobasso lo hanno denunciato alla competente Autorità Giudiziaria alla quale è stata richiesta una misura cautelare in carcere. Infatti il Giudice, tenendo conto della violazione della prescrizione di non avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla donna, potrebbe decidere di ripristinare la misura detentiva in carcere onde prevenire ulteriori futuri comportamenti aggressivi da parte del denunciato.
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