Con Re_vive/02 rivive il mercato coperto di Campobasso. Fin troppo facile il gioco di parole nel giorno in cui la struttura di via Monforte a Campobasso ospita Alessandro Corradini, architetto di Mdu, uno degli studi più affermati e noti in Italia. Molto partecipato, la scorsa settimana, il secondo appuntamento della rassegna organizzata dalla Fondazione Architetti della Provincia di Campobasso nell’ambito della Biennale dello Spazio Pubblico. Circa duecento addetti ai lavori, soprattutto architetti, ma anche amministratori come l’assessore all’Urbanistica del Comune di Campobasso, Bibiana Chierchia, hanno partecipato all’incontro sul tema de ‘La città produttiva’, con un focus specifico sui mercati protetti, fra progetti del recente passato e prospettive. Sullo sfondo, il desiderio di ridare una connotazione forte al mercato coperto campobassano che da anni è poco sfruttato e in ogni caso da ristrutturare. Il Presidente della Fondazione Architetti, Giancarlo Manzo, il segretario Antonio Sollazzo e il Presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Campobasso, Guido Puchetti hanno salutato i presenti e introdotto l’ospite e il tema in discussione. Alessandro Corradini ha parlato di alcune delle esperienze più significative della sua storia con Mdu, che sta per Misuratori del Differenziale Urbano, formula coniata proprio da Corradini per evidenziare la direzione data a un vecchio progetto. L’interesse dell’audience campobassana era soprattutto per l’intervento realizzato da Mdu al mercato coperto di Forte dei Marmi. “E’ stata un’esperienza interessante, legata a un concorso in progettazione che prevedeva la sostituzione di una struttura obsoleta di mercato coperto. L’operazione più importante è stata quella di trovare una motivazione per dare un senso di novità e forza al progetto. Tra le chiavi più efficaci ed espressive, guardandoci intorno, abbiamo individuato la vicenda dell’estrazione del marmo che, in zona, ha connotato la storia e l’economia. Per cui, abbiamo giocato con questo aspetto, riproponendo il tema del marmo in modo tale che potesse dare qualità e riconoscibilità al progetto”. Quello della nuova efficacia comunicativa e funzionale dei progetti architettonici è un aspetto essenziale. Corradini lo ha esteso anche agli altri interventi che ha portato a Campobasso come esempio di rigenerazione urbana: quelli della Camera di Commercio di Prato e del Teatro e Mediateca di Acri. Grandi opere che si sono incastrate magistralmente nel tessuto urbano e di vita quotidiana. Le slide e il commento di Corradini hanno illustrato le caratteristiche tecniche ma anche la visione che ha aperto la via all’idea progettuale. Ne è scaturito un dibattito partecipato al qualche hanno contribuito alcuni professionisti molisani presenti. A margine del confronto, Corradini ha parlato ovviamente anche di Campobasso e del suo mercato coperto: “Ho visto poco, ma quel poco mi è bastato per avere un’impressione positiva della città, con il suo centro storico di pregio e il bel centro murattiano, e del mercato coperto che ha una qualità negli elementi strutturali, scarna, che a me piace. Poi, nella logica di riutilizzo – ha detto – l’idea potrebbe essere quella di lavorare sull’esistente, cercando di introdurre elementi in grado di ricollocare il mercato nella contemporaneità, attraverso funzioni capaci di rivitalizzare il luogo, eventualmente anche nell’ambito di un autofinanziamento, in qualcosa cioè che possa reggersi sulle proprie gambe”. Parole precise, quelle dell’architetto toscano, che contribuiranno ad ampliare la discussione su una struttura cui forse basterebbe poco per tornare viva e suggestiva com’era un tempo. Re_vive/02 tornerà giovedì 25 maggio alle 18.15 sempre al mercato coperto.