“Cos’è, secondo voi, la felicità?” La domanda, lanciata nel riverbero degli stucchi dorati di Montecitorio, ha catturato l’attenzione e la curiosità generale. Venti anni, studentessa di Medicina all’università Unimol del Molise, un visetto giovane, lo sguardo sicuro di sé, di chi sa dove intende andare e come disegnare la propria vita: Sabina Iadarola, nel corso del suo intervento presso la Camera dei Deputati, Sala Aldo Moro, piazza di Monte Citorio a ROMA, ha incantato il pubblico numeroso che affollava lo splendido salone, ex Sala Gialla, per via della tappezzeria ocra e dei mobili stile rococò provenienti dalla Reggia di Caserta. “La vostra felicità – ha proseguito Sabina – non ha prezzo e non si commercia; non è una “app” che si scarica sul telefonino: nemmeno la versione più aggiornata potrà aiutarvi a diventare liberi. Papa Francesco non ha avuto peli sulla lingua quando si è rivolto a noi in occasione del Giubileo dei Ragazzi da piazza San Pietro lo scorso aprile. Quelle parole risuonano nella mia coscienza da allora. Per questo oggi ho deciso di parlarvi della felicità. Cos’è, secondo voi, la felicità? Se ne parla spesso – ha incalzato la studentessa Unimol, – la immaginiamo come una cosa astratta, staccata dal corpo, qualcosa che provi ma non riesci a descrivere. Come studentessa di Medicina mi sto immergendo, letteralmente affascinata, dai meccanismi che regolano la salute e la malattia, e dunque il funzionamento di questo incredibile veicolo che stiamo guidando: il nostro corpo! E così ho avuto la possibilità di capire come può uno stato d’animo influenzarci fisicamente a tal punto da cambiarci, migliorarci o farci stare male. Lo sapete che esiste un ormone della felicità? Beh, signore e signori, è proprio cosi; nel nostro organismo esiste questo ormone chiamato SEROTONINA, noto anche come ormone del “buonumore”. La serotonina è neurotrasmettitore sintetizzato nei NEURONI SEROTONINERGICI, sia nel sistema nervoso centrale, che nelle cellule enterocromaffini nell’apparato gastrointestinale. Essa è principalmente coinvolta nella regolazione del tono dell’umore e nei ritmi circadiani sincronizzando il ciclo veglia-sonno, nella regolazione della temperatura corporea, nel comportamento alimentare e nella sessualità. I farmaci antidepressivi funzionano inibendo la ricaptazione della serotonina. È stato dimostrato che l’attività fisica è un ottimo antidepressivo perché aumenta la concentrazione di questo ormone “magico”. Molti antidepressivi (come il Prozac) agiscono bloccando il riassorbimento di serotonina, quindi ripristinando e potenziando il suo segnale, che nelle persone depresse è particolarmente scarso”.
CORTISOLO, IPPOCAMPO, CARBOIDRATI, PROTEINE: ECCO COSA ACCADE. “Ma cerchiamo – ha spiegato Sabina – un attimo di capire cosa succede al nostro organismo quando siamo stressati, carichi di energia negativa, bombardati da immagini forti, notizie terribili che popolano i nostri sogni inconsci e fanno partire la giornata con il piede sbagliato o, peggio, ci lasciano la sera privi di forze, stanchi, avviluppati da quella sensazione che non sappiamo neppure catalogare, ma che definiamo genericamente “malessere”. Quando siamo stressati le ghiandole surrenali, stimolate da ACTH prodotto dall’ipofisi, attivano la risposta corporea allo stress, che porta ad una IPERPRODUZIONE DI CORTISOLO. Il cortisolo influenza il metabolismo dei CARBOIDRATI, dei GRASSI e delle PROTEINE. Se c’è un eccesso di produzione di cortisolo (sovrapproduzione), nel tempo questo può provocare disturbi e problemi di ordine metabolico”.
ABBIAMO UN SOLO JOLLY DA GIOCARE. “L’IPPOCAMPO – ha proseguito Sabina Iadarola – è la parte del cervello che mitiga il nostro stress, qui si trovano i più grandi depositi di recettori del cortisolo. L’ippocampo non è stato “disegnato” per rispondere CONTINUAMENTE allo stress, ma è una specie di JOLLY da usare UNA TANTUM quando si ha realmente necessità (nel caso dovessimo affrontare un grave problema o un trauma, quando nelle caverne dovevamo fuggire dalle fiere e salvare la pelle). Voi giocate a carte? Quante volte potete giocare il Jolly? Poche vero? E invece nella vita reale, tutti i giorni, che facciamo? Quello che accade oggi a molti di noi è che viviamo continuamente in questo stato di stress scatenato dal surplus di bad news, spazzatura comunicativa, notizie negative, così che l’ippocampo (il nostro Jolly, ricordate, da giocare come ultima carta) è invece chiamato in causa a qualsiasi ora del giorno e della notte senza (quasi) mai rimanere in uno stato di relax. Questa situazione è piuttosto pericolosa per la nostra salute poiché il cortisolo è un ormone catabolico che, come abbiamo detto, “distrugge” e non rigenera. Distrugge le sostanze che accumuliamo sotto forma di energia e indebolisce le risorse metaboliche, dei tessuti e del sistema immunitario. Questa parte del cervello è responsabile per la memoria corta e lunga, che ci aiuta ad imparare, ed è anche la prima parte del cervello che distrugge l’Alzheimer e la demenza. Per cui i sintomi derivanti da una disfunzione del ritmo circadiano sono: difficoltà a prendere sonno, problemi a restare svegli, cali di energia durante il pomeriggio o in orari strani del giorno, difficoltà ad alzarsi la mattina, problemi di memoria ed apprendimento”.
SOGNARE E’ FONDAMENTALE. “Il cortisolo inoltre – ha concluso la Iadarola – disturba la produzione di melatonina, a causa dell’iperattivismo tipico dei tempi moderni. Ovviamente se siamo carenti di melatonina, il sonno sarà piuttosto disturbato e questo provocherà l’impossibilità di sognare durante la fase di riposo (fase REM). Va beh, direte voi, non è un gran male. E invece no, sognare è fondamentale. Se non sogniamo, il sistema immunitario si indebolirà (e questo farà sì che ci ammaliamo più frequentemente). Ridurre lo stress e quindi diminuire i fattori che causano lo stress emotivo o mentale quali l’iper-esposizione alle notizie negative è senza dubbio uno dei modi migliori per favorire la salute di tutto l’organismo. Certo, tutto questo discorso avrebbe potuto farlo infinitamente meglio, in maniera più approfondita e competente, un medico, un luminare della Medicina, un ricercatore. Io sono una semplice studentessa di MEDICINA. Ma il segnale che intendiamo trasmettere è quello di speranza, certo, ma anche di volontà a prendere le redini del mondo che ci state consegnando e a renderlo migliore. Siamo ZERO PER ORA, ma vogliamo essere cittadini responsabili di questo meraviglioso pianeta che ci ospita! Grazie”. Ce n’è voluto per riprendersi dal turbinio di emozioni evocate dal discorso di Sabina Iadarola, che si è innestato nel parterre di alto livello, costituito da personaggi della cultura, della politica, dello spettacolo, dell’arte, del giornalismo, delle istituzioni e dell’associazionismo, dell’università, della ricerca, insieme ai giovani, che hanno cercato di tracciare una fotografia della realtà e una linea di azione comune per “sopravvivere” al surplus di notizie negative di cui siamo bombardati ogni giorno, grazie alla campagna V.E.L. (Vivi Emozioni Libere) ideata da Monica Paola Monaco, presidente Nazionale dell’AEM ITALIA (Associazione Emotional Manager) in collaborazione con Mina Cappussi, direttore della testata giornalistica UMDI (Un mondo d’Italiani), uno dei pochissimi quotidiani al mondo dedicati agli Italiani ovunque, con la collaborazione fattiva del Presidente Aitef, Giuseppe Abbati. Nel corso dell’evento l’avv. Giuseppe MOGGIA dell’Università di Bari ha illustrato il CODICE DI AUTOREGOLAMENTAZIONE, si è parlato anche della Via Micaelica, dell’e-MOVO Project Emotional Art, coscché gli attori Paola CERIMELE e Lello LOMBARDI hanno dato lettura del Manifesto dell’avanguardia artistica. Alla TAVOLA ROTONDA hanno preso parte: On. Cosimo MARIA FERRI, Sottosegretario alla Giustizia; On. Gerardo BIANCO, Presidente Associazione ex Parlamentari; On. Franco NARDUCCI, FAIM (Federazione Associazioni Italiani nel Mondo); Arch. Pia PETRUCCI, Presidente nazionale FIDAPA BPW Business Professional Women; Gian Maria FARA, Presidente EURISPES; Gennaro PETRECCA, avvocato, collettore d’arte; Salvo IAVARONE, Presidente Asmef (Assoc Mezzogiorno Futuro); Angelo SABATINI, Presidente Fondazione Matteotti e Maurizio VARRIANO, Presidente Borghi d’Eccellenza.