Al terzo appuntamento di “letture in corsia”, giovedì 8 giugno ore 16.30 presso la Fondazione Giovanni Paolo II, sarà la scrittrice Simonetta Tassinari a scegliere brani delle opere di Pietro Corsi, italo-americano nato a Casacalenda, scomparso recentemente e al quale Molise d’Autore ha voluto dedicare queste letture come omaggio.
Chi è Simonetta Tassinari:
Nata a Cattolica, vive da molti anni a Campobasso dove insegna Storia e Filosofia al Liceo Scientifico. Approdata nel Molise a seguito del padre inviato nella regione per lavoro, la Tassinari scrive, nel 1987, il suo primo romanzo, ambientato nella Pietracatella dell’’800, Gente di Pietra. Da allora in poi la scrittura diventerà la sua musa e la scrittrice passerà, con facilità, dalle sceneggiature per la RAI a libri di saggistica storico-filosofica, a romanzi storici o brillanti. Tra i romanzi Méxica. La bambina serpente, un intrigo mozzafiato di più di 500 pagine con un susseguirsi di colpi di scena e di passione all’alba della Conquista spagnola del Nuovo Mondo, per la sua singolarità è stato presentato dall’Ambasciata del Messico a Roma. Tra quelli brillanti: Che fine ha fatto Susy Bomb?, una commedia divertente ambientata a Campobasso e che ci racconta la vita di provincia; La notte in cui sparì l’ultimo pollo che ci trasporta nei luoghi della sua infanzia ovvero nella riviera romagnola; La casa di tutte le guerre, ambientato nel paese dei nonni e, di ultima pubblicazione, La sorella di Shopenhauer era una escort, esilarante viaggio nel variegato mondo dei giovani con lo smartphone che non sanno nemmeno copiare. Lettore d’eccezione, l’attore Aldo Gioia che leggerà brani delle opere di Pietro Corsi.
Quest’anno si vuole sottolineare il valore della lettura come “strumento di benessere”, e quindi dimostrare come l’attività ristoratrice e terapeutica della lettura, specie se svolta in gruppo, possa essere un valido aiuto per i pazienti. L’ospedale diventa inoltre un luogo dove accanto alle cure si offre una piccola occasione di “educazione permanente”. Il periodo di forzata inattività diventa un’occasione per riscoprire il gusto della lettura e riprendere un’attività intellettuale che per alcuni si è interrotta troppo presto e che produce invece grandi benefici. L’iniziativa, rivolta alle persone ricoverate presso il Centro, rientra nei programmi di “umanizzazione della degenza ospedaliera” della Fondazione G. P. II, che hanno l’obiettivo di favorire un soggiorno confortevole per i pazienti attraverso la promozione di momenti di relazione sociale e culturale. Qui la formula scelta è quella della lettura che diventa occasione d’incontro. Come per tante attività, inoltre, la socializzazione completa il valore della lettura.
Congratulazioni alla neo dottoressa Caterina Calardo: 110 e lode con tesi su un museo dedicato alla pandemia da Coviv-19
Congratulazioni alla dottoressa Caterina Calardo per il brillante conseguimento della laurea magistrale con lode Alla presenza di genitori, fratelli e...
Leggi tutto