Ho partecipato questa mattina, giovedì 22 giugno 2017, alla cerimonia del bilancio del primo anno di attività dal Distaccamento volontario dei Vigili del Fuoco di Venafro. Oltre cinquecento gli interventi eseguiti sul territorio, che hanno permesso alla popolazione dell’area di sentirsi più sicura. A distanza di un anno, il presidio, nato dalla caparbietà dei soggetti istituzionalmente coinvolti, si conferma essere indispensabile e insostituibile, perché la presenza sul territorio è diventata esempio concreto di responsabilità, forza e passione. Collaborazione tra i livelli istituzionali e professionisti chiamati alla sicurezza e alla salvaguardia di un territorio e della sua comunità: queste le caratteristiche che hanno contraddistinto questo presidio nel suo primo anno. Mi sento legato al Corpo dei Vigili del Fuoco da sentimenti di affetto e riconoscenza e il mio ringraziamento va alla professionalità e dedizione di uomini e donne, al servizio delle comunità. Un corpo capace di collaborare con altri enti e istituzioni, come avviene con la Protezione Civile, con cui la sinergia è volta per affrontare e risolvere le emergenze dei territori con risolutezza e competenza. La collaborazione tra le varie forze consente di ottenere risultati migliori, anche in termini di idee finalizzate al bene comune. Il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco rappresenta una delle realtà più importanti per la sicurezza, prevenzione, vigilanza e soccorso dei cittadini e del territorio nazionale, attività, spesso, svolte per la salvezza di vite umane. Ritengo, per questo motivo, che sia le professionalità impegnate nei distaccamenti volontari sia i discontinui, pilastri su cui si fonda il Corpo dei Vigili del Fuoco, debbano trovare un adeguato riconoscimento normativo, che possa tener conto della loro insostituibile presenza. A tal fine è indirizzata la mozione votata all’unanimità dal Consiglio regionale, conosciuta come ‘Risoluzione Fiano’, che tra l’altro, propone “di aumentare gli organici dei Vigili del fuoco, permettendo al personale discontinuo di avere una stabilità lavorativa, dopo tanti anni di precariato, avvantaggiando di fatto l’amministrazione che potrebbe usufruire di personale già sufficientemente formato e preparato”. Nella mozione ho sottolineato come il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco abbia realizzato un grande sforzo per riuscire a soddisfare le numerose richieste di intervento della popolazione, nonostante le decrescenti risorse finanziarie, i tagli agli stipendi e le evidenti carenze di organico. I cosiddetti ‘discontinui’ costituiscono una forte componente di personale, precario ma strategico per il Corpo. Si tratta di professionalità, che possono lavorare per non più di 14 giorni consecutivi e per un massimo di 160 giorni all’anno, ma che sono già formate e, dunque, utilizzate per sopperire alle carenze di organico, sia per l’operatività delle squadre di intervento sia per le attività amministrative. Non bisogna confondere, però, la figura del ‘discontinuo’ con quella di chi svolge la propria opera nei distaccamenti volontari, ovvero nelle sedi costituite solo da personale volontario, come nel caso di Venafro e Riccia. Due sedi fortemente volute per dotare questi territori di presidi indispensabili per garantire tempismo nelle operazioni di soccorso e professionalità. La sovrapposizione tra queste due figure, definite dalla legge entrambe come “volontarie” ma assai diverse tra loro, si è maggiormente evidenziata con la legge 183/2011 che ha introdotto il principio in base al quale i richiami in servizio del personale volontario non costituiscono rapporti di impiego con l’amministrazione. La Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati ha affrontato il fenomeno del precariato all’interno del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, distinguendo le due figure del personale volontario e del personale discontinuo, con l’obiettivo di avviare un percorso che possa stabilizzare il maggior numero possibile di “discontinui” e valorizzare le esperienze acquisite da chi non può partecipare ai relativi concorsi pubblici. La Regione Molise, così come altri consessi regionali, ha votato l’ordine del giorno per impegnare il Governo a dare seguito a quando varato dalla Commissione Affari Costituzionali, che permetterebbe ai discontinui di avere una stabilità lavorativa e di conseguenza permetterebbe il rafforzamento ormai indispensabile dell’organico, con professionalità formate e preparate. Non si può disperdere il patrimonio di professionalità, acquisito sul campo con impegno, dedizione e fatica. E l’esempio di Venafro è il più degno testimone di come si possano trovare insieme soluzioni e progettualità condivise. È stato dimostrato in questo anno di attività del Distaccamento venafrano come il progetto della Regione Molise, del Comando regionale dei Vigili del Fuoco, allora guidato dall’ingegnere Barone, dei Comandi provinciali di Isernia e Campobasso e del Servizio di Protezione Civile, abbia trovato riscontro nella massima operatività e del lavoro quotidiano, dimostrando che la forza è costituita sempre dal lavoro di squadra.