Piano Energetico, i Comitati: ‘Va modificato’

“Il Molise ha già raggiunto e superato la quota del 35% di produzione di energia da fonti rinnovabili fissata dall’Unione Europea al 2020 e assegnata alla Regione con il Decreto Ministeriale (MISE) sul Burden Sharing del 2012, non ha necessità e non può unilateralmente autoattribuirsi quote superiori senza nuove Direttive Europee recepite con atti formali del Governo Italiano”. A denunciarlo la Rete dei Comitati e delle Associazioni di tutela ambientale, che hanno indetto un incontro pubblico al Castello Monforte di Campobasso – lunedì 26 giugno ore 11 – per presentare la proposta di modifica al Piano Energetico. “Prevedere di innalzare al 45% e/o al 50% la produzione di energia da fonti rinnovabili è una forzatura normativa ed è un errore di programmazione molto grave che rischia di compromettere l’ecosistema locale e l’equilibrio tra ambiente e territorio. Il PEAR non investe adeguatamente sull’efficientamento energetico, sul risparmio dei consumi, sui pannelli solari sui tetti, sulle pompe di calore e su nuovi materiali da utilizzare per le costruzioni e per contenere la dispersione termica. Sull’eolico non si interviene sulle istanze autorizzate e/o in itinere per complessivi 2500 impianti che andrebbero ad aggiungersi alle 308 pale eoliche già in funzione, e si prefigura di raddoppiare la produzione da fonte eolica da 369,5 MW a 700 MW con una saturazione territoriale devastante. Il Molise ha una vocazione agricola, turistica, ambientale e culturale che rischia di venire sacrificata a vantaggio delle imprese che producono energia da fonti rinnovabili e in particolare dall’eolico conseguendo lauti profitti a danno delle comunità locali, dei coltivatori diretti, degli operatori turistici e della rete di attività culturali e di promozione del territorio. Prima di autorizzare ulteriori scempi del paesaggio è indispensabile riflettere con attenzione”.

 

 

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