“Abbiamo chiesto la revoca della misura cautelare in carcere perché mancano i gravi indizi di colpevolezza, il pericolo di fuga e la reiterazione del reato”. Sono le dichiarazioni fatte all’Ansa dall’avvocato Aldo Moscardino, difensore dell’infermiera Anna Minchella, arrestata per l’omicidio del 76enne Celestino Valentino, padre di una collega, che era ricoverato all’ospedale di Venafro. “Ci siamo avvalsi della facoltà di non rispondere – ha detto ancora il legale – perché lei non era in condizioni psicofisiche di farlo. Inoltre non abbiamo avuto modo di visionare la mole di atti relativi all’indagine. Chiediamo in subordine i domiciliari se la scarcerazione dovesse essere respinta”. Il gip Vera Iselli si è riservata sulla decisione. Secondo l’accusa della Procura, la Minchella, che era prossima al trasferimento all’ospedale di Isernia su disposizioni inerenti riduzione di organico, somministrò acido cloridrico al paziente per vendicarsi nei confronti della figlia dell’uomo, non soggetta al trasferimento proprio per la situazione del padre. (fonte Ansa)