Ore 10.45. Sessanta autolavaggi tra la provincia di Frosinone e quella di Isernia che fruttavano a un gruppo di egiziani oltre un milione e mezzo di euro l’anno. Tutto però doveva passare attraverso il controllo del racket, chi provava ad agire in proprio o mettersi contro subiva pesanti conseguenze. E’ quanto avrebbero ricostruito gli agenti del Commissariato di Cassino che questa mattina hanno dato esecuzione a otto ordinanze di misure cautelari. Tre arresti sono stati eseguiti anche in Molise col supporto della Polizia di Stato della Questura di Isernia. Gli altri sono stati eseguiti a Roma, Cervaro e Sora. L’obiettivo del sodalizio criminale sarebbe stato quello di imporre, con la violenza, il controllo esclusivo nella gestione degli autolavaggi. Vietato intrufolarsi, sgarrare, mettere a rischio gli affari, era il diktat. Chi violava le regole generava violenti scontri sfociati in sanguinose risse in centro, su cui la Polizia ha voluto approfondire. L’inchiesta è stata denominata Gold Wash. Pesanti reati contestati: si va dal tentato omicidio all’estorsione e alla rapina.
Aggiornamenti. I tre soggetti arrestati in Molise sono cittadini di nazionalità egiziana dimoranti a Isernia. Insieme ad altri cinque egiziani, residenti a Roma, Sora e Cervaro, per non avere rivali nel settore dell’autolavaggio a Cassino e nelle zone limitrofe, ricorrevano ad aggressioni violente, intimorivano i loro connazionali concorrenti al fine di costringerli ad non intraprendere nuove attività. In particolare, nel mese di maggio, gli indagati hanno raggiunto l’abitazione di un loro connazionale, a Cassino, che intendeva aprire una omologa attività commerciale. Il tempestivo intervento del personale del 113 li ha fatti desistere, ma, dopo circa un’ora sono ritornati presso l’abitazione ed hanno aggredito con mazze di ferro, pugni e calci i loro connazionali. L’aggressione ha determinato gravi lesioni ad un cittadino egiziano, riducendolo in stato di coma per un lungo periodo, mentre gli altri hanno subito gravi lesioni. Le immediate indagini esperite, dirette dalla Procura della Repubblica di Cassino, hanno consentito di individuare tutti gli autori dell’aggressione.