Ore 17. Si tinge di giallo la morte del 40enne Serino Pietrangelo, l’operaio della Italcementi originario di Termoli e da anni residente a Guardiaregia, scomparso il 4 agosto da casa e ritrovato senza vita nella serata di ieri, intorno alle 19 e 50, nel territorio di Castello del Matese, in località Rena Rossa, un comune di poco più di 1400 anime. Il suo corpo è stato trovato riverso nel terreno dalla squadra di ricerche composta da Carabinieri, Vigili del Fuoco e Soccorso Alpino, a una decina di chilometri dalla sua auto, abbandonata a ridosso di Bocca della Selva (a qualche chilometro dalla sua abitazione), a confine fra Molise e Campania. Da una prima ispezione cadaverica, sembra che il giovane molisano non presentasse apparenti segni di violenza o autolesionismo, aspetto che sin da subito non ha dato indicazioni chiare agli inquirenti circa le cause del decesso, escludendo probabilmente una morte derivante da una impiccagione o dall’uso di un’arma. Un malore? L’ingerimento di qualcosa che gli è stato fatale? O c’è la mano di qualcuno? Ma soprattutto: cosa ci faceva Serino a così tanti chilometri dalla sua auto, dall’altra parte del bosco e delle montagne? C’è un altro aspetto che sembra sia venuto fuori dall’ispezione cadaverica, come confermato dai Carabinieri del Comando provinciale di Caserta che conducono le indagini attraverso i militari della Stazione di Piedimonte Matese: il corpo del 40enne sarebbe stato trovato ad un primo stadio di decomposizione, cosa forse agevolata dalle alte temperature ma che potrebbe portare l’orario del decesso indietro fino al giorno stesso della scomparsa. In un giorno solo l’operaio avrebbe percorso una decina di chilometri a piedi? E se fosse vero, per quale motivo e passando per dove? La strada più vicina è la provinciale che da Guardiaregia attraversa il confine e si collega a San Gregorio Matese, da questa provinciale si ‘stacca’ inoltre una stradina all’altezza dell’incrocio per il Lago del Matese che rispunta a Piedimonte. Ecco perché ci si pone la domanda se nel territorio di Castello del Matese, che si trova fra Piedimonte e San Gregorio, Serino vi sia arrivato da solo o vi sia stato accompagnato. Doveva incontrare qualcuno quella sera? Ha forse incontrato degli amici e sia andato ad una festa? Sul caso i militari mantengono massimo riserbo, a dimostrazione peraltro che al momento non è esclusa alcuna pista. Il 40enne si è allontanato da casa in cerca di refrigerio fra le montagne, almeno questo sarebbe venuto fuori dalle testimonianze. Dopo due giorni di lontananza, però, i genitori hanno dato l’allarme. Sembrerebbe infatti che in passato sia ‘sparito’ anche oltre le 24 ore, anche per il fatto che il giovane era fidanzato. Chi lo conosceva avrebbe sostenuto che non aveva problemi depressivi o legati ad altri fattori. Eppure questa vicenda, oltre al dolore in familiari e amici, lascia al momento senza risposta una serie di domande. Motivo per cui la Procura competente ha disposto l’autopsia sul corpo di Serino Pietrangelo, trasferito all’Istituto di Medicina Legale di Caserta dopo il ritrovamento. I risultati dell’esame dovrebbero consegnare agli inquirenti elementi utili alla ricostruzione della verità. O almeno si spera.