E’ diventata definitiva la nomina a Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Campobasso di Guido Rispoli. La quinta sezione del Consiglio di Stato ha annullato il pronunciamento del Tar Lazio, dichiarando inammissibile il ricorso di un altro magistrato, Antonio La Rana, che aspirava allo stesso posto e che aveva sollevato una presunta irregolarità formale sui requisiti professionali richiesti ai fini dell’assegnazione dell’incarico. La legge di riferimento, entrata in vigore nel 2015, prevede per i magistrati che aspirano ad incarichi direttivi e semidirettivi l’obbligo di un’attestazione di partecipazione ad un corso di formazione per dirigenti. Il Csm ha disposto all’epoca una norma regolamentare secondo la quale nel primo periodo di applicazione, per evitare problemi organizzativi, fosse sufficiente la semplice domanda di ammissione al corso, con l’impegno di svolgerlo al più presto. E’ stato il caso del dottor Rispoli, ex Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bolzano, che presentò la sua candidatura e seguì successivamente a Scandicci il corso per dirigenti, conseguendo l’attestato richiesto.
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