Un buon lavoro di Anci, Governo e Parlamento. Cento milioni di euro per partire. Servono per finanziare gli investimenti nei Comuni sotto i 5mila. Lo prevede la Legge Piccoli Comuni che ha avuto il via libera dal Senato. «Un grande risultato per un provvedimento a lungo atteso – il commento di Micaela Fanelli, capo delegazione Anci in Europa – che riporta al centro dell’agenda del Paese i piccoli centri, come quelli del Molise. Una promessa rispettata dai Governi Renzi e Gentiloni, e grazie alla tenacia di Anci piccoli comuni e dei parlamentari Realacci e Vaccaro, che va nella giusta direzione, contro lo spopolamento, per lo sviluppo dei territori meno densamente popolati e sviluppati». Il fondo potrà essere impiegato in diversi settori: tutela ambientale, riqualificazioni dei centri storici, sicurezza di strade e scuole, turismo, innovazione, interventi integrati tra pubblico e privato. Un primo passo, che va ulteriormente a rafforzare quanto già fatto, ma che assume anche grande valore simbolico poiché in passato la legge è stata più volte affossata. La stessa va coniugata con altri interventi da potenziare come la strategia per le aree interne nel chiedere di fermare le politiche nazionali ordinarie che non aiutano i Comuni più piccoli nell’avere buone scuole, servizi sanitari e garantire i trasporti. «Occorre la ferma convinzione che le aree interne e i piccoli comuni sono una priorità nazionale – conclude il capo delegazione dell’Anci a Bruxelles. – Raramente in passato questo è stato evidente e il finanziamento stabile della strategia e ieri l’approvazione della legge dimostrano che oggi questa consapevolezza c’è. Avanti così».
I dettagli illustrati da Ruta. “Questa mattina l’Aula del Senato ha approvato definitivamente il ddl sui Piccoli Comuni, già licenziato all’unanimità dalla Camera, contenente misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni, nonchè disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici dei medesimi”, scrive in una nota il senatore Pd, Roberto Ruta. “Questo provvedimento che ho sostenuto e votato è finalizzato a rilanciare i comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, che rappresentano circa il 60 per cento del territorio italiano, a valorizzare quei territori delle aree interne, dove vivono oltre 10 milioni di abitanti in piccole comunità locali che con le loro tradizioni, la loro storia e il loro patrimonio artistico, architettonico e ambientale custodiscono l’identità del nostro Paese.. La legge sui piccoli comuni – sottolinea Ruta – interessa direttamente ben oltre 100 comuni molisani: il Molise ha borghi con qualità di vita, tesori di architettura medievale con qualità ambientale che dobbiamo rilanciare ristrutturando lo straordinario patrimonio edilizio che rappresenta il tratto identitario più autentico. Per questa ragione mi batterò già dalla prossima legge di stabilità per aumentare la dotazione finanziaria del provvedimento sui piccoli comuni che rappresenta una conquista e una svolta culturale per il nostro Paese e per la nostra Regione. Il provvedimento – prosegue Ruta – ha l’obiettivo di favorire l’adozione di misure a vantaggio sia dei cittadini che vi risiedono, sia delle attività produttive, con riferimento al sistema dei servizi essenziali e con l’obiettivo di contrastare lo spopolamento e di incentivare l’afflusso turistico. In particolare, l’articolo 2 del ddl reca disposizioni in materia di attività e servizi, demandando agli enti indicati la promozione della qualità e dell’efficienza dei servizi essenziali nei piccoli Comuni con riguardo ad una serie di ambiti, quali ambiente, protezione civile, istruzione, sanità, servizi socio-assistenziali, trasporti, viabilità, servizi postali, nonché al ripopolamento dei Comuni in questione anche attraverso progetti sperimentali di incentivazione alla residenzialità. L’articolo 3 istituisce un Fondo per lo sviluppo strutturale, economico e sociale dei piccoli Comuni, per il finanziamento di investimenti per una serie di finalità, con una dotazione di 10 milioni di euro per l’anno 2017, e 15 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2018 al 2023. Ai fini dell’utilizzo delle suddette risorse, è prevista la predisposizione di un piano nazionale per la riqualificazione dei piccoli Comuni e un elenco di interventi prioritari assicurati dal Piano nazionale. In materia di recupero e riqualificazione dei centri storici e promozione di alberghi diffusi, l’articolo 4 prevede la possibilità, per i piccoli Comuni, di individuare, all’interno del perimetro dei centri storici, zone di particolare pregio, dal punto di vista della tutela dei beni architettonici e culturali, da riqualificare mediante interventi integrati pubblici e privati finalizzati alla riqualificazione urbana, nel rispetto delle tipologie e delle strutture originarie, attraverso gli strumenti previsti dalla vigente normativa statale e regionale in materia. L’articolo 5 consente ai piccoli Comuni, anche avvalendosi delle risorse del Fondo per lo sviluppo strutturale, economico e sociale, di adottare misure volte all’acquisizione e alla riqualificazione di immobili al fine di contrastare l’abbandono di terreni e di edifici in stato di abbandono o di degrado. L’articolo 6 consente poi ai piccoli Comuni di acquisire o stipulare intese per il recupero di case cantoniere e di stazioni ferroviarie non più utilizzate, nonché di acquisire sedime ferroviario dismesso e non recuperabile all’esercizio ferroviario per finalità connesse alla valorizzazione dei propri territori. L’articolo 7 attribuisce ai piccoli Comuni la facoltà, anche in forma associata, di stipulare, con le diocesi della Chiesa cattolica e con le rappresentanze delle altre confessioni religiose che hanno concluso intese con lo Stato, convenzioni per la salvaguardia e il recupero dei beni culturali, storici, artistici e librari degli enti ecclesiastici o degli enti delle confessioni religiose civilmente riconosciuti. L’articolo 8 detta norme per lo sviluppo della rete in banda ultralarga, stabilendo che le aree dei piccoli Comuni per le quali non vi è interesse da parte degli operatori a realizzare reti per la connessione veloce e ultraveloce possano essere destinatarie delle risorse previste, in attuazione del piano per la banda ultralarga del 2015, per le aree a fallimento di mercato. Si prevede, inoltre, che i progetti informatici riguardanti i piccoli Comuni conformi ai requisiti prescritti dalla legislazione nazionale e dell’Unione europea, abbiano la precedenza nell’accesso ai finanziamenti pubblici previsti dalla normativa vigente per la realizzazione dei programmi di e-government. L’articolo 9 contiene disposizioni relative ai servizi postali e all’effettuazione di pagamenti. L’articolo 10 concerne l’adozione di iniziative volte a garantire la distribuzione dei quotidiani anche nei piccoli Comuni. Ai sensi dell’articolo 11, i piccoli Comuni potranno promuovere il consumo e la commercializzazione dei prodotti agroalimentari provenienti da filiera corta o a chilometro utile. Secondo quanto previsto dall’articolo 12, essi destineranno specifiche aree per la realizzazione dei mercati agricoli per la vendita diretta, sulla scorta dell’esperienza del mercato del contadino. L’articolo 13 reca disposizioni in materia di attuazione delle politiche di sviluppo, tutela e promozione delle aree rurali e montane, mentre l’articolo 14 concerne la programmazione di iniziative finalizzate alla promozione cinematografica in favore dei piccoli Comuni e l’articolo 15 prevede la predisposizione di un Piano per l’istruzione destinato alle aree rurali e montane. ”