Accoglienza, integrazione, ruolo e difficoltà di chi oggi guida i Comuni. Anche il primo cittadino di Campobasso Antonio Battista tra i sindaci scelti dall’Anci per partecipare all’udienza di ieri con Papa Francesco. Ricco di emozioni, sentito, ma soprattutto costruttivo l’incontro a Roma nel corso del quale il Santo Padre ha posto l’accento sul tema degli immigrati e sulla necessità di aprire le braccia a chi arriva da lontano. Necessità diventata realtà a Campobasso dove l’amministrazione comunale, attraverso un impegno fattivo, ha permesso a tanti migranti e richiedenti asilo di essere inseriti in progetti che mirano proprio all’integrazione. “Una grande lezione di solidarietà quella di Papa Francesco – le parole di Antonio Battista subito dopo l’udienza – che ha detto di comprendere le nostre difficoltà e quelle della popolazione impreparata su un tema così delicato come l’accoglienza e sulle relative misure di emergenza. Di grande spessore anche il messaggio sulla solidarietà e sulla sussidiarietà, valori che si ritrovano nel ruolo dei sindaci a cui sono affidate importanti responsabilità, sindaci che ha invogliato a custodire il bene comune allontanando l’individualismo e gli interessi privati a favore di quelli pubblici”. Il Pontefice ha indicato ai primi cittadini la strada da seguire: “Per muoversi in questa prospettiva – le sue parole – abbiamo bisogno di una politica e di un’economia che facciano perno sull’etica: etica della responsabilità, delle relazioni, della comunità e dell’ambiente”. “Ci ha invitato – sottolinea Battista – a frequentare le periferie: quelle urbane, quelle sociali e quelle esistenziali, a incontrare il punto di vista degli ultimi e ad agire, rivolgendosi sempre a noi sindaci, con prudenza ma anche con coraggio e senza paure. Infine – conclude il sindaco di Campobasso – Bergoglio si è rallegrato nel sapere che in molti dei comuni, rappresentati all’udienza, sono attive buone pratiche che, ha detto, vale la pena far conoscere e diffondere”. Alle nuove generazioni il messaggio finale: “è la speranza nel domani che fa emergere le energie migliori di ognuno, dei giovani prima di tutto. Giovani che non devono restare solo i destinatari di nobili progetti ma devono diventarne protagonisti”. Nel momento dei saluti, il sindaco Battista si è avvicinato al Santo Padre e insieme hanno ricordato la sua visita a Campobasso e la bellezza e l’entusiasmo che si sono respirati in città quel 5 luglio. Sempre durante l’incontro con Battista, spontaneamente e con il suo inconfondibile sorriso, il Santo Padre ha fatto riferimento ancora una volta a padre Bonaventura De Filippis, campobassano, che lui, quando ricopriva la carica di provinciale dei Gesuiti, inviò per un periodo di 10 mesi in Antartide. Aneddoto questo che crea un rapporto speciale tra il Papa e il capoluogo molisano, di cui il Santo Padre parlò, sempre il 5 luglio del 2014, nel corso della sua visita all’Università del Molise.
(foto agensir.it)