“Il fatto che nella manovra si stia cercando lo spazio per aumentare gli stipendi dei dirigenti scolastici, dei docenti e del personale ATA, è sicuramente un fatto positivo, che dovrebbe però preludere ad un aumento salariale congruo per tutto il personale contrattualizzato nei settori che rispondono o sono vigilati prevalentemente dal Ministero dell’Istruzione dell’università e della ricerca”. Lo dichiara la Segretaria Generale della UIL Ricerca Università ed AFAM, Sonia Ostrica, che aggiunge: “Così come i dirigenti scolastici, il personale ATA e i docenti, anche il mondo degli Enti Pubblici di Ricerca, delle Università, delle Accademie e dei Conservatori aspetta da otto anni il rinnovo del contratto e continua a contribuire, con grande professionalità, al progresso economico, sociale e culturale del Paese. Sarebbe incomprensibile se il governo nella prossima manovra trovasse ulteriori risorse per dare risposte alle richieste (legittime) solo di alcuni settori, senza considerare le richieste (altrettanto legittime) che arrivano dagli altri. Per questa ragione chiediamo alla ministra Fedeli di avviare subito un confronto con il sindacato rispetto a tutto l’universo che ruota intorno al Ministero dell’Istruzione dell’università e della ricerca, che ha diritto alla stessa considerazione che si sta riservando al mondo della scuola”. Sulla vicenda è intervenuto anche Andrea Cutillo, Segretario Regionale della UIL Rua, il quale ha ricordato come, anche in Molise, sono circa 400 i lavoratori dell’Università, del Conservatorio e degli Enti Pubblici di Ricerca che da otto anni attendono il rinnovo del contratto. ” In questi anni – prosegue Cutillo, – attraverso la contrattazione integrativa, e anche grazie ad amministrazioni attente che hanno recepito le proposte scaturenti dalle Organizzazioni Sindacali, si è cercato di dare risposte concrete alle aspettative dei colleghi. Ma è palese che le risorse economiche della contrattazione integrativa non possono rappresentare il surrogato di un contratto nazionale ormai fermo da troppi anni. Esse vanno impegnate, come già in parte accade, nei processi di modernizzazione che investono sia l’Università del Molise che il Conservatorio “Perosi” al fine di incentivare i colleghi nel raccogliere le nuove esigenze derivanti anche da un utenza, quella studentesca, che sempre più spesso giunge da fuori regione desiderosa di servizi sempre più efficienti. Per queste motivazioni chiediamo la giusta valorizzazione ed il sacrosanto riconoscimento economico per tutti i lavoratori impegnati nell’Università e nel Conservatorio che sono i principali enti deputati alla produzione ed alla diffusione di cultura e di conoscenza, e che rappresentano il fiore all’occhiello del nostro Molise”.