“Gli eventi degli ultimi giorni con le tristi immagini su Anna Frank e le successive scomposte vicissitudini confermano il vuoto culturale e le sacche di analfabetismo di ritorno che rischiano di esaltare la violenza più efferata del peggior periodo della storia recente dell’umanità”. Così Michele Petraroia, vice presidente Anci, presenta l’appuntamento che si terrà domani, 28 ottobre, a Trivento. “Mai abbassare la guardia, né dare per scontato che con i nuovi strumenti di comunicazione di massa le nuove generazioni siano a conoscenza di ciò che è stato l’antisemitismo, con le sue persecuzioni razziali, le discriminazioni nei confronti degli oppositori, le negazioni delle libertà elementari e la repressione brutale condotta contro gli ebrei e verso gli antifascisti. Per queste ragioni l’ANPI con istituzioni locali, scuole, università, confederazioni sindacali e associazioni culturali ha promosso per il 28 ottobre, anniversario nefasto della Marcia su Roma, una serie di iniziative territoriali tese a tenere viva la memoria democratica, ricordare personalità che si siano distinte con coraggio nella Resistenza Antifascista, e diffondere i valori della Carta Costituzionale. In Molise la manifestazione si terrà a Trivento con inizio alle ore 10.30 presso la Sala Polifunzionale e coinvolgerà, come in altre città italiane, scuole, università, amministrazioni locali e forze sociali. Dopo la proiezione di un video sulla Guerra in Molise, e vari interventi, il Prof. Giovanni Cerchia, docente di Storia Contemporanea, presenterà la pubblicazione “La Memoria Tradita”, nel mentre il ricercatore Fabrizio Nocera si soffermerà sulla Banda partigiana di Giovanni Porfirio che operò proprio a Trivento mettendo in salvo soldati alleati, aiutando i civili a resistere e contrastando con determinazione i tedeschi ed i fascisti locali. Giovanni nacque nel 1897 e insieme al fratello Tommaso, nato nel 1899, al ritorno dalla Prima Guerra Mondiale avviarono la loro attività socialista, lui era falegname e coltivava i campi, il fratello era tappezziere e poi si arruolò nell’Arma dei Carabinieri. Nel 1925 Giovanni emigrò in America dove fede amicizia con alcuni operai sovietici e nel 1929 si recò a lavorare a Mosca. Tornò a Trivento nel 1935 e organizzò la resistenza antifascista locale. Dopo l’8 settembre del 1943, e per i primi mesi del 1944, con una banda partigiana aiutò diversi soldati americani, fatti prigionieri dai nazisti, a liberarsi, li fece nascondere in una cavità rocciosa a Contrada Pietrafonte fino a farli ricongiungere con le truppe alleate. Fu scoperto da alcuni delatori fascisti che lo denunciarono ai tedeschi, ma il Maresciallo dei Carabinieri di Trivento lo fece avvertire consentendogli di scappare con la famiglia a Campobasso già liberata dagli americani. Tommaso durante il servizio nell’Arma dei Carabinieri fu denunciato perché sospettato di collaborare con i comunisti e finì in carcere all’isola di Ponza come prigioniero politico. La moglie di Tommaso, Domenichina Del Castello chiamata Maichina perché nata negli Stati Uniti da genitori italiani, fu una delle donne più determinate nella lotta al fascismo. Nel 1927 affisse con altre persone, nottetempo sui muri di Trivento, manifesti che invitavano la popolazione a sollevarsi contro i fascisti, ma venne scoperta e arrestata. Dovette portare con sé in carcere anche una figlioletta di pochi mesi di nome Sovietina che non resse alla durezza della prigione, si ammalò e morì. Storie ignote, anonime e misconosciute di un Molise distratto che dimentica la conquista di Monte Marrone, l’eccidio di Fornelli, le stragi di civili come i fratelli Fiadino di Capracotta, la fucilazione nazista di Tavenna, le repressioni naziste, le violenze fasciste e non conosce il coraggio di uomini e donne che seppero lottare per affermare la libertà contribuendo attivamente alla Resistenza e all’avvento della democrazia”.
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