Di seguito la lettera del Comitato dei lavoratori che ancora attendono di ricevere dall’Inps i pagamenti della mobilità in deroga che devono essere autorizzati dalla Regione. Oltre al ringraziamento al sindaco di Campobasso, l’appello agli altri amministratori a sostegno della causa.
“Come lavoratori che vivono una condizione di disagio da diversi anni a causa della perdita dell’occupazione e della conclusione di ogni sostegno al reddito o ammortizzatore sociale, ringraziamo il sindaco di Campobasso, Antonio Battista, e tutti gli altri sindaci che hanno voluto attestarci la loro vicinanza ed il loro sostegno amministrativo. Siamo delle persone che non riescono da 5 o 6 anni a rientrare nel mondo del lavoro, andiamo avanti con espedienti arrangiandoci alla meglio per come possibile e scontiamo la durezza della crisi e le sofferenze delle nostre famiglie. Non siamo abituati a protestare, tanto è vero che su 1744 lavoratori il maggior numero di noi è rassegnato, sfiduciato e non crede più alle istituzioni. Da tempo, una parte di noi si è unita in un Comitato provando a sensibilizzare la Regione Molise su un diritto che spetta per legge, su cui sono disponibili i fondi del Ministero del Lavoro ma che non ci viene corrisposto per motivi che non conosciamo e che non ci sono stati spiegati. Abbiamo tutti i requisiti previsti come ha certificato la stessa Regione a ottobre e novembre del 2016 autorizzando i pagamenti della mobilità in deroga per tutti e 1744 fino al 31 maggio 2015. Servirebbe solo una lettera della Regione Molise all’INPS per sbloccare almeno i 7 mesi restanti del 2015 utilizzando i fondi non spesi della Delibera di Giunta Regionale n. 638 del 30 dicembre 2016 che sono superiori a 10 milioni di euro. Far entrare 3 o 4 mila euro nelle nostre case sarebbe una cosa grande così come inserirci tra le fasce svantaggiate con diritto alle borse lavoro o ai contratti di ricollocazione. Non chiediamo nulla che non sia previsto dalle leggi e chiediamo solo ciò che ci spetta per diritto e che ci è stato tolto ingiustamente. Se possibile, cari sindaci, unitevi anche voi al Sindaco di Campobasso e intervenite in vostra difesa”.