Terremoto San Giuliano, De Luca: ‘Memoria sempre viva’

In occasione della commemorazione delle vittime del sisma del 2002, il vescovo della Diocesi Termoli-Larino Gianfranco De Luca lancia un messaggio di speranza, affinché si lavori per evitare che i giovani scappino da questa terra.

“La memoria è sempre viva nella preghiera e nel ricordo di tutte le vittime con un sentimento di vicinanza e grande affetto alle famiglie e all’intera comunità di San Giuliano di Puglia ma anche nei confronti di tutte popolazioni dei centri colpiti da un terremoto che ha segnato la vita personale e comunitaria di un territorio che è parte della nostra Diocesi. Facendo memoria di eventi così indelebili siamo invitati a pensare e a condividere con spirito cristiano tutte le tragedie e i conflitti che accadono ogni giorno in ogni angolo del mondo e ci invitano a essere fratelli e a soffermarci con una riflessione sul senso dell’essere uniti. Alla memoria si aggiunge la preoccupazione sul percorso di una ricostruzione materiale non ancora completata e, quindi, un invito che questo quadro di incertezza impone alle istituzioni considerate le scadenze sempre più vicine per completare gli interventi e consentire alle persone ancora fuori casa di rientrare nelle proprie abitazioni. Il grido di sofferenza delle famiglie e delle imprese si fa ancora sentire con le fatiche economiche delle ditte che non riescono a fronteggiare le spese e ad anticipare le risorse per chiudere i cantieri. Non abbandoniamo queste comunità. Naturalmente, questo fermarsi per commemorare e ricordare deve rappresentare una ulteriore occasione – e quindici anni rinnovano un impegno condiviso e più che mai attuale – per rimettere a tema la crescita economica e lo sviluppo di un territorio che non vuole morire. Un pensiero di sincera vicinanza ai giovani che abitano questi paesi e non vogliono fuggire per mancanza di opportunità di lavoro. Apriamo con sensibilità e consapevolezza una nuova speranza ai nostri giovani per creare le condizioni necessarie per consentire loro di realizzare progetti di vita, qui e non altrove”.

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