Quando arriviamo in via De Pretis, al civico 92/A, a Campobasso, Maurizio Iannetta ci attende già sulla porta d’ingresso dell’attività commerciale. Lui e il fratello Angelo, 37 anni fa, hanno messo su un’azienda che, partendo dal mercato regionale, rifornisce negozi, alberghi, ristoranti e comunità di arredamenti e attrezzature, avvalendosi di personale specializzato. In un secondo momento anche le strutture sanitarie sono rientrate fra i loro clienti. Maurizio Iannetta ci fa accomodare nel suo ufficio e ne approfittiamo per conoscerlo un pò meglio. Notiamo in particolare una calma nel suo modo di porsi e di ascoltare che ci trasmette sicurezza, al punto che ci viene spontaneo domandargli quale sia il suo segreto nonostante tanti impegni. Lui ride, poi ammette:
“Mi reputo una persona fortunata perché faccio quello che speravo da ragazzo, ossia avere un’azienda di proprietà. Sto vivendo un sogno“.
Cosa fate e chi sono i vostri clienti?
“Il nostro core business è il mondo delle grandi cucine e i nostri clienti sono sparsi in tutta Italia. Da qualche anno però la nostra azienda ha una seconda divisione dedicata agli elettromedicali che copre sia la fornitura che l’assistenza. Di conseguenza abbiamo rapporti sia con alberghi, ristoranti, negozi, sia con le strutture sanitarie“.
Esistono dei gusti e delle tendenze particolari?
“In realtà no perché i clienti vengono da noi, li ascoltiamo e dobbiamo essere bravi ad interpretare la loro idea, aiutandoli a realizzarla. Possiamo dire che ogni cucina è un vestito che deve essere cucito su misura sui clienti. Ecco perché più che una vendita, una volta raggiunto l’accordo, stiamo fornendo un servizio. I gusti di partenza variano da cliente a cliente: c’è chi preferisce cucine sviluppate in verticale con l’utilizzo di forni con nuove tecnologie e chi preferisce la cucina tradizionale che si sviluppa in orizzontale“.
Che momento sta vivendo il vostro mercato di riferimento?
“Sta avendo grandi evoluzioni e sia io che mio fratello, mio socio, stiamo cercando di interpretare al meglio queste evoluzioni che il mercato ci chiede sia nel mondo delle nuove tecnologie sia nel modo di proporle ai clienti“.
La grande crisi economica ha messo in ginocchio molte aziende. Per voi cosa ha significato e come l’avete affrontata?
“Abbiamo ottenuto nuovi stimoli, percependo le opportunità che si aprivano e i settori su cui dovevamo puntare. Abbiamo avuto il giusto intuito, già in tempi pre-crisi, sulle nuove strade da percorrere che si sono rivelate un valido cuscinetto nell’affrontare il momento storico difficile per tutti“.
Quali sono i consigli che darebbe a un giovane imprenditore che si lancia oggi nel mercato?
“Di non avere paura della crisi pensando che a volte può essere anche un’opportunità. In realtà il lavoro è qualcosa che va inventato di giorno in giorno e i giovani devono avere la forza di evolversi con le richieste del mercato“.
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