Il circolo democratico di Tufara chiede di mostrare tutte le documentazioni a favore della sicurezza della scuola di Tufara e ribadisce piena fiducia nei sindaci dei due comuni per la scelta di condividere i plessi scolastici qualora siano in regola tutte le carte. Le rassicurazioni del sindaco Donato Pozzuto al TGR non lasciano spazio ad interpretazioni: “la scuola di Tufara è sicura anche in relazione ad eventi sismici fino all’ottavo grado”. Nonostante tutto si sta diffondendo un clima di diffuso allarmismo e preoccupazione in relazione al servizio andato in onda la scorsa settimana dal quale si evince che “l’edificio possiede il certificato di collaudo statico ma tuttavia presenta una situazione di particolare vulnerabilità sismica anche a terremoti di bassa intensità. Nonostante il comune, ente proprietario, abbia richiesto ripetutamente i finanziamenti per l’adeguamento strutturale non ha ottenuto i fondi e la scuola è regolarmente utilizzata per l’attività didattica”. Invitiamo pertanto il sindaco di Tufara Donato Pozzuto a ribadire la sicurezza del plesso scolastico di Tufara, chiarendo ogni dubbio relativo alle certificazioni relative alla sicurezza e a convocare congiuntamente al Sindaco di Gambatesa Carmelina Genovese una conferenza stampa congiunta per rassicurare le famiglie e rilanciare la bontà della scelta di condividere il percorso scolastico per i due piccoli comuni. Qualora invece emergerà un quadro diverso siano sempre i due sindaci congiuntamente a concordare le decisioni: sul tema della sicurezza scolastica non ci si può dividere. La decisione dei due Sindaci di condividere le due scuole per le due comunità rappresenta una scelta che rafforza entrambi i comuni dimostrando come è possibile andare oltre i campanilismi ed avere una visione politica per lo sviluppo locale. Di sicuro è necessario approfondire le ragioni che hanno portato a definire la scuola di Tufara vulnerabile sismicamente, ma di certo non si può cedere all’allarmismo se sono solide le documentazioni relative alla sicurezza delle due scuole sulle quali è stata basata la scelta dei due sindaci di condividere non solo le scuole, ma un percorso comune che rafforza i legami tra i bambini, le famiglie, il corpo docente e l’intero tessuto sociale. Il quadro descritto dalla squadra mobile per l’istituto di Tufara appare simile ad altri istituti scolasti sui quali si è soffermata la lente degli inquirenti: dalla scuola elementare “F.De Santis” (corpo palestra) di Ferrazzano, alla scuola elementare “Michele Cima” di Riccia e la scuola materna, elementare e media “F.Ciccaglione” (corpo 1,2,3 e 4). Dal Conservatorio “L.Perosi” (corpo A e B – Sala organo) e liceo “Galanti” (corpo A,B e C) al convitto nazionale “Mario Pagano” per le aule sedi del liceo scientifico europeo. Per alcuni di questi edifici sono state fatte delle rassicurazioni come nel caso della scuola di Tufara, ma ciò spesso non basta perché soprattutto nel caso di piccole comunità destinate allo spopolamento anche le risorse richieste per ulteriori interventi, molto spesso sono troppo elevate rispetto ai piccoli numeri degli studenti. La questione che si pone quindi è quella di ragionare in termini di prospettiva. La scuola di Tufara va incontro alla chiusura e tra qualche anno anche quella di Gambatesa, e ciò sarà dovuto soprattutto allo spopolamento ed alle scarse natalità, piuttosto che ad altre cause. La domanda che quindi poniamo ai sindaci è la seguente: come immaginano i nostri comuni nel 2030? Se non ci sarà un inversione di tendenza e la natalità da subito non tornerà come quella degli anni ottanta, i bambini di Tufara e Gambatesa del 2030 dove frequenteranno le scuole materne, elementari e medie? . Salvo alcuni casi modello, siamo difronte ad adeguamenti di strutture sempre più vetuste, ed allora è forse arrivato il momento di unire le forze e magari rilanciare il progetto di un nuovo plesso scolastico unico per i piccoli comuni del Fortore dotato di tutti i requisiti antisismici, ecosostenibili e con tutte le funzionalità delle scuole più moderne. Solo comunità unite possono scrivere la storia di aree interne come le nostre e siamo certi che se seppur in passato è stato sprecato del tempo, si può incominciare oggi a scrivere un nuovo percorso. Come recita un vecchio proverbio “Il miglior momento per piantare un albero era vent’anni fa; il secondo miglior momento è ora”.
Sicurezza della scuola di Tufara, Circolo PD “Mostrate i documenti”
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