L’approvazione della Legge che istituisce il Fondo per la Non Autosufficienza viene accolta con “riserva” laddove il provvedimento rischia di non trovare la giusta concretizzazione. E’ il caso del Movimento 5 Stelle, in particolare Patrizia Manzo ricorda come “l’istituzione di un fondo specifico nasce dalla volontà di circa tremila cittadini attraverso una proposta di legge popolare. Una iniziativa lodevole che ci ha visto partecipare propositivamente in Commissione. Tuttavia la Giunta non ha ancora individuato tecnicamente un capitolo ad hoc sul bilancio e la norma finanziaria rimanda al futuro. In pratica l’istituzione del fondo non prevede risorse né oneri per l’esercizio finanziario in corso. Il MoVimento 5 Stelle Molise ha votato la proposta d’iniziativa popolare perché è importante predisporre un finanziamento sistematico che possa aiutare queste famiglie, ma per evitare che sia solo una legge-spot non ci resta che aspettare la prossima Finanziaria per leggere un capitolo di bilancio dedicato alla non autosufficienza.” Stessi timori sono stati espressi da Sinistra Italiana che “saluta con soddisfazione l’approvazione della legge regionale sulla non autosufficienza sia per la valenza che ha in termini di democrazia stante la raccolta di 3mila firme sulla proposta di iniziativa popolare, e sia per il segnale che si trasmette di attenzione verso le persone in difficoltà. Premesso che con la nuova legge il Molise fa un passo avanti in un ambito di grande rilievo sociale, proprio per evitare di disattendere aspettative è necessario soffermarsi sulla mancata previsione di finanziamenti regionali sulla legge approvata. In pratica ci si limita ad armonizzare sul piano normativo la materia rinviando alla legge di bilancio per il 2018 l’appostamento di risorse aggiuntive. Sul punto bisogna, con onestà verso i disabili gravi, ricordare che l’obbligo della legge 13/2014, che ha recepito la norma quadro sulle politiche sociali prevede che annualmente la Regione Molise deve appostare l’0,6% delle risorse a libera destinazione sul Fondo per le Politiche Sociali, ma nonostante tale previsione basta controllare i bilanci dal 2016 e 2017 per accertarsi che la legge non è stata onorata. Sulla legge regionale per la non autosufficienza non c’è una previsione minima e ci si affida sostanzialmente alla disponibilità degli amministratori regionali che saranno eletti a marzo 2018 visto che nei primi mesi dell’anno si procederà con l’esercizio provvisorio per dodicesimi e quindi non sarà possibile firmare la nuova legge.
Inoltre merita di essere segnalato l’emendamento presentato in Aula che ha inserito l’opportunità di prevedere contributi diretti ai disabili gravi e non solo servizi. Fortunatamente l’emendamento è stato approvato altrimenti non sarebbe stato più possibile prevedere nel Programma Annuale della Non Autosufficienza il contributo diretto alle famiglie”.