Forse non si tratta di veri e propri ‘botti di Capodanno’, ma a pochi giorni dal 2018, anno del rinnovo del Consiglio e dell’Esecutivo regionali, lo scacchiere politico sta assumendo sempre più forme in vista dello scenario di primavera. L’ultimo annuncio, neanche troppo inaspettato, dell’attuale presidente del consiglio regionale Vincenzo Cotugno di ‘mollare’ il centrosinistra e nello specifico Paolo Frattura, sposta i futuri equilibri. “Ha fatto un buon lavoro dal punto di vista del riordino istituzionale e del bilancio ma durante gli anni di governo il centro moderato è stato emarginato, la sinistra ha cercato di metterci all’angolo ma siamo rimasti al nostro posto per portare a termine gli impegni con gli elettori e con lo stesso Frattura”, le sue parole. Ma Cotugno, si sa, è un uomo di Aldo Patriciello, che nelle scorse settimane aveva già ribadito di appartenere a Forza Italia, lasciando intendere che alle elezioni le strade con l’attuale governatore si divideranno. Col presidente dell’assise muovono insieme i passi Vincenzo Niro e Salvatore Micone, intenzionati a redigere un ‘Patto per il territorio’, condiviso da sei sigle: Udc, Popolari per l’Italia, Idra, Cristiano Popolari, il Molise che vogliamo e Orgoglio Molise, il neo movimento di Patriciello e Cotugno. “I partiti e i movimenti civici dell’area moderata, nel raccogliere la forte richiesta di cambiamento proveniente dalla gente comune e dai vari settori economici e produttivi, ritengono maturi i tempi per valutare una nuova proposta politico/programmatica che includa anche una discontinuità nella posizione di vertice della regione”, si legge in un documento. “Per tale motivo si ritengono impegnati nella ricerca costruttiva di alleanze, uomini/donne ed energie capaci di interpretare al meglio una proposta elettorale che, rompendo vecchi schemi, a volte troppo rigidi, per delicatezza del momento che stiamo vivendo, e nell’ottica di larghe intese, possa ambire a governare la Regione per i prossimi cinque anni garantendo buona amministrazione, pluralità, partecipazione e democrazia”. Per quanto riguarda il candidato presidente, “occorre individuare una persona che racchiuda in sè quelle caratteristiche umane e professionali che assicurino l’effettiva realizzazione del programma politico-amministrativo, una figura che abbia già raggiunto importanti risultati per il bene della collettività e che garantisca l’assoluta lontananza da conflitti di interesse e la piena autonomia da ingerenze e centri di potere, unitamente a riconosciute doti di lealtà, onestà e coerenza”. Una premessa, quest’ultima, che anticipa il sostegno al nome del presidente del Tribunale di Isernia Vincenzo Di Giacomo, l’uomo caldeggiato da settimane da numerosi movimenti civici e una buona parte del centrodestra, in particolare quella parte che vorrebbe un candidato alternativo a Michele Iorio, che non rinuncia a farsi da parte in qualità di leader della coalizione. Mentre quindi nel centrodestra i pezzi del puzzle devono trovare solo l’esatta collocazione, magari escludendone qualcuno nel momento in cui il risultato sarà ritenuto soddisfacente, si evidenzia nel centrosinistra un disgregamento inarrestabile, che vede da una parte un Paolo Frattura sempre più isolato e in cerca di alleati e una realtà, quale quella dell’Ulivo 2.0 di Ruta e Leva, che intende creare un’alternativa nel segno della discontinuità e che ha già risucchiato importanti pezzi della corazzata che sosteneva il governatore. Il 7 gennaio l’Ulivo 2.0 sceglierà il suo candidato presidente e a quel punto la squadra potrà definirsi quasi al completo. A nulla sono valsi i tentativi di Frattura di provare a riconciliare i rapporti con Ruta e company, aprendo alle primarie, ma finché il Pd o almeno la parte maggioritaria sosterrà l’attuale presidente della Regione è difficile che il partito possa fare un’improvvisa sterzata a pochi mesi dalle elezioni. Un piccolo colpo di scena ha riguardato anche il Movimento 5 Stelle che correrà solo alle Regionali. Antonio Federico, fino a qualche giorno fa fra i principali candidati a correre come aspirante governatore, ha annunciato che si presenterà alle Politiche per tentare l’elezione alla Camera dei Deputati. I grillini sceglieranno il loro candidato tramite votazioni online, nei prossimi giorni, ma a questo punto potrebbe essere Patrizia Manzo la più quotata per le Regionali. Dopo i brindisi di Capodanno, la Befana insomma potrebbe ‘regalare’ qualche altra sorpresa. E il collegio unico, in ogni caso, avrà un peso determinante sugli esiti del voto, una variabile in più negli equilibri politici che si spostano a favore di l’una o l’altra coalizione o candidato.
Regionali, a 3 mesi dal voto impazza il toto elezioni. E il collegio unico stravolgerà gli equilibri
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