Mentre i movimenti civici di centrodestra convergono sulla scelta del giudice Enzo Di Giacomo come leader della coalizione che correrà per le Regionali, il consigliere ex governatore Michele Iorio critica coloro che già lo hanno rilegato in panchina, considerandolo uomo del passato, e teme che la sostanza dell’attuale governo regionale trovi nuovamente spazio nella futura legislazione seppur in altre vesti. Iorio, ironicamente, riprende un detto napoletano probabilmente risalente all’Ottocento e che è stato in passato erroneamente associato a un Regolamento della Real Marina del Regno delle Due Sicilie
“All’ordine Facite Ammuina: tutti chilli che stanno a prora vann’ a poppa
e chilli che stann’ a poppa vann’ a prora:
chilli che stann’ a dritta vann’ a sinistra
e chilli che stanno a sinistra vann’ a dritta:
tutti chilli che stanno abbascio vann’ ncoppa
e chilli che stanno ncoppa vann’ bascio
passann’ tutti p’o stesso pertuso:
chi nun tene nient’ a ffà, s’ aremeni a ‘cca e a ‘ll à.
E’ quanto sta accadendo alla politica regionale dove le scelte della “strada da seguire” non è valutata in base all’urgenza che richiede il territorio molisano ma alla creazione di strategie politiche non vincenti per il Molise ma trionfanti per la rielezione di chi la propone e la persegue. La nomenclatura di chi da prua è andato a poppa, di coloro che da sottocoperta sono andati sul ponte, ebbene, tale nomenclatura chiede rinnovamento all’insegna dell’inesperienza amministrativa regionale. Un rinnovamento che, secondo loro, si attuerebbe semplicemente con una figura “nuova” al vertice della Regione. E poi? E poi sempre loro, sempre gli stessi. Quegli stessi che, dopo aver assaporato il passaggio da prua a poppa oggi siedono ancora in maggioranza al fianco di quel governo regionale che ha ridotto il Molise allo stremo. Quegli stessi che hanno approvato, spalleggiato, fiancheggiato le scelte deleterie di questi cinque anni. Quegli stessi che non hanno mai avuto il coraggio di spingere il governo regionale ad adottare misure che salvasse posti di lavoro e piccole e medie imprese, che andasse incontro ai bisogni della popolazione molisana, che ci si contrapponesse ai dettati ministeriali per organizzare la sanità regionale modellata sulle esigenze del territorio. Loro, queste “formiche” della politica molisana, che sanno fare bene i conti per i propri riposizionamenti a discapito di un intero territorio e della sua popolazione, oggi hanno deciso di uscire allo scoperto nascondendosi dietro alla maschera della “società civile”. Una candidatura non si improvvisa nel giro di poche ore ma affinchè possa essere credibile per gli obiettivi da raggiungere va costruita nel tempo, con la giusta esperienza anche dal punto di vista politico. I molisani e le istituzioni meritano rispetto”.