Il candidato al Senato per il Pd, Enrico Colavita, ha incontrato i giornalisti nella sede di piazza della Vittoria a Campobasso. Un’occasione, quella di questa mattina, venerdì 9 febbraio, per raccontare le prospettive di crescita della regione, ma anche affrontare i temi di una breve ma intensa campagna elettorale, durante la quale “come facevo agli inizi della mia attività imprenditoriale – sono state le parole di Colavita – tornerò a girare per le case, le strade, le piazze del Molise per raccontare dell’esigenza avvertita da sempre di dare risposte ai giovani e alle imprese. Sono i giovani che voglio incontrare – ha detto il candidato, – voglio conoscere più da vicino le loro ansie, le loro necessità, i loro bisogni. La politica ha il dovere di ricostruire il loro bagaglio di sogni, di speranze, di aspettative, se vogliamo parlare concretamente di futuro”. Colavita ha poi rilanciato anche il tema di un rifiuto netto e deciso della flat tax, a dispetto del taglio del cuneo fiscale, vera priorità per il Molise e per l’Italia. “Ciò che si risparmierebbe sul costo del lavoro – ha affermato – potrebbe essere utilizzato per incentivare l’occupazione e le assunzioni”. Ma l’attenzione del candidato a Palazzo Madama si è anche concentrata sulla non invasività dell’intervento pubblico sul comparto privato. “L’intervento pubblico nella gestione delle attività privatistiche – ha detto Colavita – apre al rischio ‘clientelismo’. Non è possibile immaginare che le risorse di tutti possano essere utilizzate solo per qualcuno”. Infine, sollecitato dai giornalisti, la risposta a schieramenti politici che fanno della chiusura dei territori uno dei principali punti programmatici. “Sono totalmente estraneo a posizioni di estremo disprezzo di alcuni valori. Sono un molisano che ha girato il mondo e lavorato con persone di tutto il mondo. Il nostro è un Paese che vive di export, una politica incentrata solo su se stessa sarebbe dannosa per tutti. I nostri prodotti non avrebbero più mercati di riferimento e le ripercussioni sull’economia influirebbero su tutta la società. Pensiamo a quanto il confronto con gli altri possa farci crescere. Pensiamo ai giovani, alla loro voglia di essere sempre connessi con il mondo. È questa – ha concluso Colavita – l’unica strada possibile per il futuro: aprire i nostri territori a scambi non solo economici ma anche di valori e culture differenti”.
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