La salute delle donne è particolarmente ‘delicata’ e da osservare da diversi punti di vista: medico, biomedico e psicologico. Infatti le donne assumono sempre un doppio ruolo: di pazienti quando la malattie le colpisce direttamente, e di care-giver quando devono prendersi cura di chi si ammala in famiglia. Per questo la Fondazione “Giovanni Paolo II” ha sempre dedicato particolare attenzione alla salute femminile, anche con momenti di natura informativa, come il convegno che si è svolto il 6 marzo nella Chiesa di S.Antonio Abate a Campobasso, organizzato in collaborazione con l’Associazione “Amici della Cattolica” del Molise. “Crediamo molto nella prevenzione”, ha affermato il Direttore Generale Mario Zappia. “Con il progetto “Ricerca e Prevenzione in Molise” abbiamo offerto a migliaia di persone la possibilità di sottoporsi in modo assolutamente gratuito a visite specialistiche. Molti, grazie ai nostri screening, sono riusciti a diagnosticare in modo precoce la malattia. Questo ci fa molto piacere. Oggi siamo qui in Parrocchia, che è un po’ la nostra “casa naturale”, per un momento altrettanto importate di carattere informativo e formativo”. Il Centro Giovanni Paolo II di Campobasso, premiato con i bollini rosa sin dal 2008 prima edizione del programma promosso da O.N.Da, è così attento alla salute femminile che ha messo a punto diversi progetti per realizzare gli women’s hospitals, percorsi diagnostico-terapeutici per le donne. “I tumori dell’apparato genitale riguardano i seguenti organi: Mammella, Ovaio, Utero (collo e corpo),Vagina e Vulva” – ha sottolineato Francesco Cosentino, direttore UOC di Ginecologia oncologica. – “La prevenzione (individuazione e trattamento di lesioni precancerose e situazioni di rischio) e la diagnosi precoce (individuazione del tumore in stadio iniziale) consentono di ridurre la mortalità a rendere meno invalidante il trattamento dei tumori dell’apparato genitale. Alla base della prevenzione vi è la visita ginecologica in occasione della quale lo specialista effettua una programmazione individuale degli esami necessari (Pap Test, Ecografia, Mammografia, Colposcopia , Esami del sangue , isteroscopia etc. )”. La professoressa Giuseppina Sallustio ha introdotto le relazioni scientifiche, ricordando i concetti fondamentali della prevenzione e diagnosi precoce dei tumori femminili, in particolare del tumore al seno. “Oggi esistono strumenti diagnostici sempre più precisi, dalla mammografia al Mammotome”, ha affermato Matteo Ciuffreda, Medico Radiologo specialista in Senologia. ”Questa patologia purtroppo è in costante aumento, ma fa meno sempre paura: grazie ai nuovi trattamenti più efficaci e mirati, infatti, sono oltre l’80 per cento le pazienti guariscono completamente, è importantissima la diagnosi precoce”. “La parola chiave nella cura delle donne con tumore del seno è: “chirurgia conservativa”, ha spiegato il Francesco Palumbo, Chirurgo Senologo. “Il chirurgo cerca di preservare il più possibile l’integrità del seno. Grazie alla tecnica della quadrantectomia può essere risparmiata la mammella, che un tempo veniva sempre e completamente asportata anche per un tumore di piccole dimensioni. Oggi anche i linfonodi ascellari possono essere salvati grazie alla tecnica della biopsia del linfonodo sentinella. Viene prelevato in maniera mirata un solo linfonodo, che viene esaminato esaustivamente: se questo è sano non vi è necessità di asportare gli altri linfonodi. Lo svuotamento ascellare viene effettuato solo quando il linfonodo sentinella è interessato dalla malattia”. Il numeroso pubblico presente ha rivolto diverse domande ai relatori, manifestando molto interesse per i temi trattati.
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