Sarà il Popolo della Famiglia il partito con cui Donato Toma, candidato governatore col centrodestra, si presenterà alle urne il 22 aprile. A renderlo pubblico è stato lo stesso commercialista in un incontro con la stampa a Campobasso in presenza del coordinatore nazionale per il Nord Italia Mirko De Carli e dei rappresentanti locali Erika Palmisano e Gabriele Vincenzo. Col partito fondato nel 2016 da Mario Adinolfi Toma ha trovato convergenza “praticamente in tutto”. I principali obiettivi: reddito di maternità, ossia mille euro al mese alle donne che decidono di lasciare il lavoro per dedicarsi ai bambini, un fisco a misura delle famiglie numerose, a ‘tasso zero’ per quelle composte da almeno tre figli, tutela delle aziende che producono in Italia, libertà religiosa e tempo per la famiglia di domenica, lotta contro chi vuole insegnare nelle scuole i generi sessuali, a difesa dei valori della famiglia tradizionale. A moderare c’era il consigliere comunale Francesco Pilone, che però precisa: “non sarò candidato alle Regionali”. “Il nostro obiettivo è portare un nostro rappresentante in Consiglio regionale”, ha detto De Carli. “Alle Politiche abbiamo avuto 220mila voti”. Su temi etici come biotestamento, unioni civili, aborto Toma sottolinea la sua posizione cristiana: “Rispetto le opinioni altrui anche se pratico la mia”. Quindi, il 22 aprile ci sarà anche una lista del Popolo della Famiglia a sostegno del candidato presidente del centrodestra, al momento almeno cinque saranno depositate nel weekend per la coalizione che lo appoggerà. In una di queste ci sarà anche Michele Iorio, che dopo almeno due giorni di titubanza e lo spettro di una candidatura a sè ha scelto di convergere sul nome di Toma, come confermato da quest’ultimo: “Con lui parlo più volte al giorno, stiamo includendo tutto, io cerco di fare tesoro della sua esperienza”. Fra gli obiettivi anche quello di trovare un accordo col candidato di Energie per il Molise, Michele Marone. Toma ha anche risposto a Ulisse Di Giacomo, che dopo averlo criticato ha definito Iorio un leader al tramonto, per la scelta di dare il suo consenso. “Non rispondo così alle accuse, penso che la varietà culturale e di sentimenti ci porta sempre a prodotti che hanno un gusto particolare ed è ricchezza”.