“Esprimiamo preoccupazione relativamente a quanto contenuto nella delibera di Giunta Regionale n°177 del 25/02/18 riguardante una proposta progettuale di realizzazione di una strada di collegamento tra la SP 39 “Centocelle” e la SS 212 della Valle del Fortore”. Con queste parole Legambiente Molise esprime i propri dubbi in riferimento ad un progetto che secondo l’associazione ambientalista “è da respingere in virtù del fatto che l’allacciamento dalla Fondovalle del Fortore con il Lago di Occhito è già garantito dalla viabilità esistente. Non è accettabile quindi la soluzione individuata che prevede la realizzazione di un nuovo tracciato che produrrebbe un impatto ambientale notevole e consumo di nuovo suolo, su un territorio importante non solo per il suo valore agricolo, ma anche sotto il profilo paesaggistico-culturale.” L’area infatti presenta una forte valenza ambientale e paesaggistico e la nuova strada impatterebbe pesantemente su una zona il cui attuale assetto risulta fondamentale per il decollo di una offerta turistica incentrata sulla qualità del territorio. Qualità che è stata più volte ribadita nel corso di numerosi convegni organizzati nel comprensorio, e che avevano individuato come linea programmatica e strategica per lo sviluppo territoriale il “Contratto di Lago”, uno strumento operativo più volte richiesto alla Regione Molise dall’associazione ed in grado di incentivare pratiche di cura del territorio e favorire lo sviluppo del turismo sostenibile per garantire la valorizzazione del patrimonio naturalistico e culturale in sinergia con il processo di crescita socio-economico della collettività. “Costruire una nuova strada significa consumare territorio – continuano da Legambiente Molise – e non possiamo non opporci a questo. I problemi di viabilità vanno affrontati e risolti scegliendo la soluzione meno impattante. Crediamo quindi che migliorare la viabilità già esistente sia la soluzione migliore. Proponiamo ai Comuni interessati di rivedere questa ipotesi, magari sedendosi ad un tavolo con le parti interessate per seguire una scelta più razionale che magari preveda l’adeguamento della rete viaria già esistente, evitando quindi di incidere su aree non compromesse”.
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