“Un posto dove si studia insieme senza sentirsi giudicati”: queste le parole di uno dei 24 ragazzi utenti del Centro Socio Educativo di Termoli ‘Un mondo a colori’. Ieri nella nuova sede a Difesa Grande, nei locali adiacenti l’asilo nido, c’è stata la presentazione alla stampa e ai cittadini, dei nuovi locali che ospitano il centro e dei servizi offerti dal Centro Socio Educativo. Il progetto, sostenuto dal Comune di Termoli con il supporto della cooperativa Sirio, offre la professionalità di operatori, psicologi, pedagogisti e molte altre figure professionali con l’obiettivo di guidare bambini e ragazzi, dai 6 ai 18 anni, provenienti da situazioni di disagio familiare. “Il Centro Socio Educativo è una risorsa fondamentale per la nostra città – ha dichiarato l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Termoli Maria Chimisso. – Grazie ai servizi offerti, al progetto di crescita portato avanti dagli operatori, si evita l’istituzionalizzazione di tanti ragazzi che, altrimenti, verrebbero allontanati dalle loro famiglie e, appunto, istituzionalizzati, con un aggravio di costi a carico del Comune oltre che naturalmente con l’ulteriore disagio che consegue sempre alle separazioni familiari”. Proprio gli utenti del centro, provenienti da Paesi e realtà diverse, ieri pomeriggio hanno accolto genitori, giornalisti e cittadini ed hanno trasmesso tramite gli elaborati il loro pensiero sul Centro Socio Educativo. Una ‘seconda casa’, così come l’hanno definita la maggior parte degli utenti, dove vengono predisposti progetti ad hoc per ciascuno di loro e dove l’integrazione è la parola chiave. “Siamo aperti ogni giorno dal lunedì al venerdì dalle 14.30 alle 18.30 – spiegano gli operatori – ma i ragazzi ci chiedono spesso di rimanere più a lungo qui, tutti insieme”. “Oltre ai tanti servizi già offerti dal Centro Socio educativo – ha aggiunto l’assessore Chimisso – è volontà dell’Amministrazione comunale facilitare ulteriormente le famiglie e dotare il Centro di un bus navetta. Al momento la proposta è al vaglio della Regione insieme alla richiesta di potenziamento del trasporto per gli utenti diversamente abili del Centro San Damiano”.
Disagio familiare, il riscatto dei ragazzi del Centro Socio Educativo: qui una seconda casa
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