Il 20 marzo Eboli e San Giovanni Rotondo vivono insieme ad Atri, Matera, Larino, Guardialfiera, Auletta, Amatrice, Sant’Angelo a Fasanella, Olevano sul Tusciano, Altavilla Silentina, Capaccio Paestum, una giornata memorabile iniziata alle ore 10,30 con la piantumazione di un albero di ulivo in segno di pace e fratellanza e in virtù di un gemellaggio culturale nel segno del dialetto. I sindaci Massimo Cariello di Eboli, Costanzo Cascavilla di San Giovanni Rotondo, Giusy D’Angelo (vice sindaco) di Guardialfiera hanno posizionato a dimora “l’albero del Dialetto e della poesia”, alla presenza di 300 ragazzi di cui 150 dell’Istituto Magistrale Statale “Maria Immacolata” di San Giovanni Rotondo che per l’occasione insieme agli Istituti I.C. Virgilio e I.C. Giacinto Romano di Eboli, in uno scambio culturale, inscenando rappresentazioni teatrali dialettali, ognuno con il dialetto dell’altro, hanno inteso gemellarsi per proseguire il cammino intrapreso circa un anno fa, proprio nel segno della cultura e della tradizione. Una mattinata incredibilmente partecipata, coinvolgente e per molti tratti commovente. La presenza dell’attore Giorgio Careccia ha aggiunto valore ad una magistrale interpretazione dei ragazzi delle scuole, sapientemente aiutati dai docenti dei tre Istituti capeggiati dai rispettivi dirigenti scolastici, a cui non sono mancati i ringraziamenti per il loro ruolo attivo nel progetto. Una sinergia che nel pomeriggio ha visto, nell’affollatissima sala consiliare del Municipio ebolitano, l’ampliamento del Patto di Fratellanza tra i Comuni. Una ulteriore sintesi per un progetto ad ampio respiro e con i campanili che invece di suonar campane autoreferenziali sono stati il segno di una Rete sapientemente nata qualche tempo fa a Guardialfiera, grazi a Vincenzo di Sabato, il cav. Peppe Barra, Filomena Domini, con la regia di Maurizio Varriano. Il coinvolgimento emotivo, progettuale ma soprattutto umano, ha dato spunto al sindaco di Eboli Cariello di ringraziare tutti per questa incredibile opportunità. Il sindaco Cascavilla ha rimarcato la veridicità del progetto che vede partner le due realtà, insieme a tutte le altre, nel progetto Matera 2019. Una Matera pronta ad essere protagonista per l’intera area del Centro Sud, ha ribadito il vice sindaco della Città Capitale della Cultura 2019, Nicola Trombetta, che ha ribadito la volontà ma anche la necessità di una rete propositiva e senza presidenzialismo. Così gli altri intervenuti che non hanno nascosto la loro emozione e condivisione. Una condivisione che è culminata con il giusto riconoscimento a Vincenzo di Sabato con la consegna di un premio importante e meritatissimo, “La Fornace Ebolitana”, a rappresentare continuità di “Fuoco e di Replicazione”. Un premio realizzato dall’artista ebolitana Marzia De Rosa e fortemente voluto dal Centro Studi Ebolitano “Il Saggio”. Lungo la “Via del Grano”, accompagnate dal Canto dei Padri, si sono incontrate nel corso del tempo le civiltà del nostro Sud. Attraverso la riscoperta delle tradizioni e del dialetto, “anima di ogni popolo”, oggi il gemellaggio suggella il “Patto di Fratellanza” per avviare un sentito dialogo interculturale aperto ai valori più profondi dell’amicizia e della solidarietà. Con questo auspicio e la conclamazione dell’intenzione, alla presenza di moltissime autorità civili, militari e religiose, tra cui il Console del Benin Giuseppe Gambardella, Guardialfiera ha omaggiato i presenti con l’Alfierino d’Oro e con una stretta di mano raffigurata nei doni ai due sindaci di Eboli e San Giovanni Rotondo, a cura degli alunni delle due città.