Buccirosso re della risata, il Savoia ‘incorona’ il comico napoletano e il suo cast

Applausi tanti, interminabili a fine spettacolo. Risate restituite al palco di continuo e che giungono forti anche dal quarto ordine del teatro. Pause pochissime, gli attori quasi non respirano, gli spettatori non hanno il tempo per distrarsi, conquistati dalle battute che rimbalzano da una bocca all’altra dei protagonisti della commedia, recitate in maniera così fluida che appaiono quasi spontanee. “Il pomo della discordia” di Carlo Buccirosso, andato in scena al Savoia nel weekend appena trascorso, sia sabato che domenica, aggiunge un altro pezzo pregiato alla stagione in corso, una qualità che il pubblico molisano si aspettava a giudicare dal tutto esaurito, premiato da una performance ad alto livello, in grado di trattare con estrema leggerezza l’omosessualità, giocando sull’assurdo e sullo scontro generazionale, passando per una storia in cui nessuno (o quasi) resta escluso dall’attrazione verso lo stesso sesso. Quando il comico napoletano – che è diventato noto nel mondo del cinema con diversi film al fianco di attori come Vincenzo Salemme e Gigi Prioietti – fa il suo ingresso, partono i primi, prevedibili applausi. La sua apparente serietà è il primo cavallo di battaglia della sua comicità, il pubblico come lo vede già sorride. Le sue battute fanno il resto. Buccirosso è il papà di Achille (Giordano Bassetti), primogenito dei coniugi Tramontanoche non accetta l’omosessualità del figlio, che intende sottoporsi ad un’operazione al pomo d’Adamo per renderlo meno sporgente. La commedia si svolge tutta nel salotto di casa – bellissima la scenografia allestita, – dove alcuni amici “particolari” di Achille, per dirla con le parole di Nicola Tramontano (Buccirosso), chi gay, chi trans, chi bisessuale, organizzano una festa a sorpresa al giovane, con la complicità della sorella Sara (Claudiafederica Petrella), che per tre anni ha dovuto fingere che il compagno di Achille fosse il fidanzato di lei. La moglie di Nicola, Angela (Maria Nazionale), difende a spada tratta il figlio e richiama più volte il marito, che sembra nutrire un profondo astio praticamente verso tutti, soprattutto verso il vicino di casa architetto (Mauro De Palma), omosessuale dichiarato e che sembra faccia la corte al giovane Achille. Nel corso della commedia però, fra battute, risate, scambio di ceffoni, balli e canti, le cose cambiano repentinamente, scoprendo tanti altarini che lasciano di sorpresa il pubblico. In forte contrasto vengono proposte la natura ‘omofoba’ del capofamiglia e la totale naturalezza degli altri nel vivere gusti sessuali differenti, ma mettendo anche in luce la difficoltà nella rivelazione della propria identità sessuale, al punto che per un momento sembra che Achille voglia fare passi indietro per far felice il padre, che rappresenta in qualche modo la società dell’esclusione. Gli altri eccellenti attori del cast sono Monica Assante di Tatisso, che impersona la colf, Fiorella Zullo, la psicologa, Gino Monteleone, l’avvocato, Elvira Zingone, Matteo Tugnoli e Peppe Miale, gli amici di Achille. Nicola accetta alla fine l’omosessualità del figlio, attraverso un grande gesto d’amore: baciando sulla bocca l’architetto che segna l’inizio di un rapporto ritrovato fra papà e figlio.

 

 

 

 

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