Era stato condannato a sei mesi di reclusione dal Tribunale di Isernia per aver prodotto una ventina di documenti falsi, fra carte d’identità e patenti. Oggi la Corte d’Appello di Campobasso presieduta dal giudice Iesulauro ha ribaltato il verdetto di primo grado, assolvendo E.C., 43enne di Bojano gestore di un’autoscuola, per non aver commesso il fatto. L’uomo nel 2011 era finito nel mirino della Polizia Stradale, in quanto nella sua auto vennero rinvenuti numerosi fascicoli relativi al rinnovo, rilascio e conseguimento delle patenti di guida, carte di identità, valori bollati, certificati medici, tutti contraffatti e intestati a persone sparse sul territorio nazionale. La perquisizione e il fermo scattò dopo la segnalazione di alcuni documenti sospetti rinvenuti presso la Commissione medica locale di Isernia. Per le accuse mosse dagli inquirenti, il 43nne finì agli arresti domiciliari. Al termine del processo di primo grado la difesa è riuscita a far cadere una parte delle accuse, in particolare le contestazioni relative alla falsificazione dei valori di bollo, di cui non era provata la certezza secondo la quale il reato fosse a lui imputabile. Nel corso dell’udienza di oggi l’avvocato Fabio Del Vecchio ha convinto i giudici sul fatto che non ci sarebbero elementi a sostegno neanche per l’accusa secondo cui i documenti rinvenuti nell’auto del 43enne possano essere stati falsificati dal suo assistito.