Droga, “pizze” e “torroni” per celare l’attività di spaccio. Figli piccoli usati come copertura dai pusher

Dalle prime ore della mattinata i militari del Comando Provinciale Carabinieri di Isernia hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di cinque persone (una in carcere e quattro ai domiciliari), emessa dal GIP del Tribunale di Isernia Vera Iaselli su richiesta della locale Procura della Repubblica nella persona del Sostituto Procuratore Maria Carmela Andricciola e del Procuratore Capo Paolo Albano. Le indagini che hanno portato all’operazione ‘New Opening’ di questa mattina hanno permesso di smantellare un’attività criminale dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti tra Isernia e altri comuni della provincia, e sono state condotte oltre che attraverso attività tradizionali quali i servizi di osservazione, pedinamento e controllo, anche con attività tecniche, quali intercettazioni telefoniche e riprese video fotografiche. Ai militari del Nucleo Investigativo di Isernia che hanno condotto le indagini si sono aggiunti nell’operazione di questa mattina anche i militari delle Compagnie di Isernia, Venafro ed Agnone, supportati da unità specializzate per la ricerca di stupefacenti del Nucleo Cinofili dell’Arma di Chieti. In manette tutte persone residenti ad Isernia, a finire in carcere Franco Sarachella, 35enne, mentre agli arresti domiciliari sono finiti Filomena Gennarelli, 28enne; Cristian Sarachella, 22enne; Maria Biondi, 31enne e Filomena Spada, 30enne, quest’ultima legata da rapporti di parentela diretta con appartenenti al “clan Spada”, operante nella zona del litorale di Ostia, al cui vertice vi è lo zio Carmine Spada, alias “romoletto”, mentre un altro zio, Roberto Spada, è salito alla ribalta della cronaca nazionale per la recente aggressione ad un inviato di una trasmissione della Rai che provava a fargli una intervista, colpendolo violentemente con una testata al volto. Gli arrestati si rifornivano proprio nella zona di Ostia lido, di considerevoli quantità di sostanze stupefacenti, del tipo eroina, cocaina, crack, hashish e marijuana, che venivano poi spacciate ad Isernia e comuni limitrofi. Durante lo sviluppo delle indagini, oltre al sequestro di stupefacenti, nonché di denaro contante quale provento dell’attività di spaccio e di materiale utilizzato per la pesatura e la confezione delle dosi, è stato individuato un rilevante numero di acquirenti, tra i quali purtroppo anche giovani studenti degli istituti scolastici del capoluogo “pentro”. E sempre nel corso delle attività investigative che si sono sviluppate tra il 2016 ed il 2017, tre sono state le persone arrestate in flagranza di reato e dodici quelle denunciate in stato di libertà, tutti soggetti prevalentemente residenti ad Isernia. Convenzionale il linguaggio utilizzato per l’acquisto delle dosi di stupefacenti: portami una “pizza”, preparami il “torrone”, mi vengo a prendere il “caffè”, queste erano alcune delle frasi captate durante le intercettazioni telefoniche, con le quali i soggetti coinvolti tentavano di criptare il discorso. Da rilevare sotto il profilo della gravità della condotta delittuosa la circostanza che durante l’attività di spaccio, nel tentativo di eludere o scoraggiare i controlli, gli indagati utilizzavano in più circostanze i loro figli anche in tenera età, portandoli con sè a tutte le ore del giorno e della notte. Nel corso dell’operazione odierna è stata inoltre data esecuzione a decreti di perquisizione domiciliare emessi dall’Autorità Giudiziaria nei confronti degli indagati, rinvenendo e sottoponendo a sequestro, in tale contesto, ulteriori dosi di marijuana e un bilancino di precisione elettronico. Al.Am.

(In foto, da sinistra: il Sostituto Procuratore Carmela Andricciola, il Procuratore Paolo Albano, il Comandante provinciale dei Carabinieri di Isernia Gennaro Ventriglia, il Comandante del Nucleo Investigativo Salvatore Vitiello)

 

 

 

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