Passaggio di consegne a Palazzo Dogana per l’organizzazione del campionato mondiale di organetto e fisarmonica diatonica che sarà ospitato dal 30 agosto al 2 settembre a San Giovanni Rotondo. Il sindaco Pellegrino Nino Ponte, primo cittadino di Montorio nei Frentani, ha consegnato a Costanzo Cascavilla, sindaco di San Giovanni Rotondo, il simbolo della manifestazione: la riproduzione in pietra di un organetto, insieme al premio realizzato dall’artista Antonio Di Prisco, che riproduce una chiave di violino racchiusa in un cerchio di marmo. Alla cerimonia, moderata dal giornalista Carmine Pecorella, oltre a una rappresentanza delle due città e al direttore generale della Provincia, Salvatore Malerba, era presente anche il consigliere regionale Napoleone Cera che ha evidenziato: «Non prendo impegni per conto terzi, ma posso assicurare che la Regione sarà pronta a fare la sua parte quando sarà interpellata. L’idea è quella di puntare a una diversificazione del marchio made in San Giovanni Rotondo, puntando sempre sul turismo religioso, ma costruendo intorno proposte che possano aumentare l’offerta e rendere più lunga la stagione turistica, con inevitabili benefici per tutto il territorio.» In quest’ottica il sindaco di Montorio ha ricordato come l’anno scorso il comune molisano, che conta una popolazione di poco più di 400 abitanti, per l’evento, riconosciuto dal MIUR, ha ospitato 110 artisti provenienti da più parti del mondo, consolidando un «processo culturale che si candida a diventare processo identitario della civiltà contadina e oggetto di studio nei conservatori. L’esperienza dell’anno scorso ci ha permesso di essere conosciuti in tutto il mondo e avere un ritorno in termini di visite e ricerca di notizie sul nostro piccolo comune.» Per Cascavilla «il passaparola di chi partecipa a questi eventi è più efficace di ogni campagna promozionale, perché non solo fa conoscere il territorio visitato, ma permette di avviare azioni di tutela del patrimonio materiale e immateriale che contraddistingue le nostre comunità, che devono tanto alla tradizione contadina e alla musica popolare. Tra l’altro il Gargano si candida a diventare l’unico territorio mondiale ad avere quattro siti riconosciuti dall’Unesco, un biglietto da visita che nei prossimi anni è destinato a cambiare il modo di organizzare l’offerta turistica garganica.»