Terminato il brindisi per la vittoria del centrodestra in Molise e l’elezione a presidente della Regione, Donato Toma vuole mettersi subito al lavoro ma sa bene che i primi passi devono attendere la proclamazione degli eletti a Palazzo d’Aimmo, cosa che sarà possibile dopo che la Corte d’Appello verificherà la correttezza degli scrutini. All’hotel Rinascimento di Campobasso il neo governatore incontra la stampa e alcuni sostenitori, indicando le priorità su cui iniziare e rispondendo ad altre curiosità. “Con me il Molise sarà al pari delle altre Regioni”, ha voluto precisare Toma. “Faccio una promessa: non sarò un presidente con la mania degli annunci, terrò conferenze stampa solo a risultati raggiunti. La musica è cambiata”. Uno degli argomenti scontati dopo l’insediamento del Consiglio, è la futura squadra di governo. “Intendo nominare prevalentemente assessori interni al Consiglio, i criteri saranno individuati di concerto con le forze di maggioranza. La condivisione sarà la mia bandiera, le decisioni il mio onore più che il mio onere”. Qualcuno gli chiede se ha sentito Silvio Berlusconi. “Mi ha chiamato dopo la mia elezione, pensavo a uno scherzo, visto che ultimamente me n’è capitato qualcuno. Ma poi ho riconosciuto la sua voce. Ha fatto i complimenti alla coalizione e al Molise. Prossima settimana tornerà qui”. Priorità. “Infrastrutture, turismo, sanità. Tutti e tre saranno strettamente collegate al tema del lavoro. Gli ultimi prima di tutto. Pensiamo a creare le condizioni per ricollocare chi ha perso il lavoro, per indirizzare nel mondo del lavoro giovani qualificati, a qualificare chi le qualifiche non ce l’ha per agevolare il suo accesso nel mercato del lavoro”. Quindi un calcolo sui tempi per iniziare a lavorare. “Appena ci sarà la proclamazione degli eletti, faremo in modo di convocare il Consiglio regionale quanto prima e procedere alla nomina della giunta. Il tutto, mi auguro, entro massimo 25 giorni. Ho un motto: pensiero e azione. Dobbiamo agire in fretta, non abbiamo tempo da perdere”. Il governatore ha anche affrontato altre questioni. Come il caso autostrada. “Il Molise ha bisogno di strade a scorrimento veloce, quindi, autostrada o no, c’è bisogno che le principali strade di collegamento che vanno da una parte all’altra della regione siano a quattro corsie”. Sul turismo. “Va predisposto un catalogo regionale di tutta l’offerta turistica del Molise tramite opuscoli, la rete, le app degli smartphone. Il turismo può costituire un volano di sviluppo, affiancato da artigianato, commercio e industria ecosostenibile”. Infine il trasporto su ferro. La ‘metropolitana leggera’, promossa dal precedente governo regionale, è avversata dal centrodestra. Ma fermare quel progetto, oltre ad avere odore di ripicca, significherebbe anche compromettere l’accordo con Roma e Rfi sull’elettrificazione della tratta ferroviaria Roma-Campobasso. Senza considerare che i lavori volgono ormai al termine. “Contratteremo l’accordo, chiedendone la modifica”. A che prezzo, per ora, non è dato saperlo.
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