Anziani raggirati, la truffa è dietro… la porta. ‘Ma attenti anche in strada’

Sono numerosi i modi di truffare la gente, soprattutto le persone anziane, nelle città e nei paesi. I malviventi le hanno davvero provate tutte per portare via denaro e beni di valore a volte sotto il naso dei malcapitati. Storie vere che i Carabinieri hanno raccolto e spesso non sono riusciti a sventare perché avvisati troppo tardi. Ma sono storie che devono insegnare a stare all’erta, a prevenire simili avventure che per fortuna il più delle volte si concludono con il furto. Ma che possono diventare fatti tragici se gli eventi sfuggono di mano. Questo dunque l’obiettivo dell’incontro organizzato dall’Arma in collaborazione con il Comune e la Parrocchia nelle sale del convento a Ripalimosani. “Ecco perché è importante imparare a prevenire simili fatti – ha spiegato il maresciallo Leonardo Galante della stazione dei Carabinieri di Ripalimosani. – Occorre essere sempre diffidenti davanti a sconosciuti che ci chiedono di aprire la porta per servizi di cui nessuno ci ha avvisati preventivamente e con regolari sistemi di identificazione”. Ospite dell’Arma di Ripalimosani il maggiore Valeria Nestola, comandante della Compagnia Carabinieri di Campobasso che ha spiegato gli svariati raggiri di cui gli anziani spesso sono stati vittime, una letteratura ricca di falsi funzionari o falsi professionisti: il finto responsabile dell’Enel, la finta assistente sociale, il finto avvocato che chiede i soldi per il nipote che ha commesso qualcosa e che ha bisogno di qualcuno che lo tiri fuori dai guai, il falso agente che avvisa di un incidente mai avvenuto per il quale occorre pagare qualcosa e così via. E poi le avvertenze relative alle situazioni in cui ci si sposta con denaro addosso, come quando ci si reca alla Posta o in banca. “Attenzione a quando si preleva al bancomat – ha più volte infatti rimarcato il maggiore dell’Arma – e attenzione a quando andate a riscuotere la pensione, perché il pericolo non si presenta solo nel momento dello sportello, ma anche durante il percorso verso casa, perché qualcuno potrebbe seguirvi. Se possibile fatevi sempre accompagnare da qualcuno, un parente, un amico, un nipote che tenga gli occhi bene aperti con voi. E naturalmente davanti al minimo dubbio chiamate subito il 112”. Dopo gli avvertimenti e i consigli delle forze dell’ordine è nato dibattito con i presenti su eventi realmente accaduti anche a loro o a persone conoscenti.

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