Ore 22.15. Aveva rubato il cellulare ad un giovane operaio e lo aveva successivamente contattato per chiedergli un riscatto di 100 euro se voleva riaverlo. Ma all’appuntamento, davanti a un bar di Campobasso, si presentarono i Carabinieri. Il 20enne senegalese, arrestato lo scorso gennaio per furto e tentata estorsione e poi condannato con l’abbreviato a due anni e due mesi di reclusione, stava scontando la pena ai domiciliari ma l’avvocato difensore Maria Assunta Baranello ha chiesto e ottenuto dal Tribunale nella giornata di oggi la revoca della misura cautelare facendo leva sull’incensuratezza del suo assistito e sulla derubricazione del reato in sede di giudizio (da furto aggravato a semplice). Il giudice ha accolto l’istanza del legale, disponendo comunque l’obbligo di firma a carico del giovane extracomunitario. Gli episodi contestati si verificarono entrambi in pieno centro a Campobasso.
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