La Rete dei Comitati e delle Associazioni di Tutela Ambientale di Campania e Molise esprime un sentito apprezzamento nei confronti degli amministratori locali, esperti e dirigenti sindacali che sono intervenuti alla manifestazione del 31 maggio nei locali della Soprintendenza ai Beni Culturali dell’Area Archeologica di Saepinum – Altilia per approfondire insieme al Presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe ANTOCI, e al Senatore Giuseppe LUMIA della Commissione Antimafia, le opportunità di sviluppo ecocompatibili ed ecosostenibili del Sannio e della Valle del Tammaro. In particolare sia il Presidente di Italia Nostra, Gianluigi Ciamarra, che il responsabile CGIL Molise, Paolo De Socio, la segretaria del settore ambientale ed agroalimentare dell’USB Molise, Rossella Griselli, il Sindaco di Sepino, Paolo D’Anello, ed il Consigliere Provinciale nonché Sindaco di Spinete Andrea Romano si sono soffermati sulle opportunità legate all’avvio del Parco Nazionale del Matese istituito in via definitiva con legge al termine della scorsa legislatura. Si sono evidenziati inoltre i finanziamenti derivanti dalla Strategia Nazionale per le Aree Interne e relativi accordi di programma definiti tra Comuni, Province e Regione per l’Area Matese che, tra le altre misure, prevede stanziamenti per 600 mila euro per valorizzare il sito archeologico di Saepinum – Altilia. Il Presidente di Libera contro le Mafie del Molise Franco Novelli nel suo intervento ha esposto la necessità di intensificare le attività formative e culturali per innalzare i livelli di conoscenza sul territorio, agevolare la qualità dello sviluppo e fare rete per contrastare l’infiltrazione della criminalità organizzata in Molise e in particolare fermare i traffici e le speculazioni afferenti lo smaltimento dei rifiuti, l’eolico selvaggio e le agromafie. Tra i presenti il Presidente del WWF Molise Lucio Fatica e l’imprenditore della filiera dei dolci e del cioccolato Claudio Papa che recentemente si è visto approvare il progetto di raddoppio del proprio stabilimento a Monteroduni con i fondi dell’Area di Crisi Industriale Complessa. Tra gli altri progetti di investimenti, l’azienda di Claudio Papa favorisce intese con i proprietari di fondi agricoli marginali interessati ad impiantare mandorli da destinare alla produzione di confetti. Presenti rappresentanti di ordini professionali, imprese ed una nutrita delegazione delle Mamme Sannite che hanno ricordato la recente iniziativa svoltasi al Santuario di Santa Lucia a Sassinoro sugli stessi temi con Padre Alex Zanotelli e l’Arcivescovo di Campobasso Padre Giancarlo Maria Bregantini. Nicola Zacchino a nome del Comitato Civico per il Rispetto del Territorio di Sassinoro ha richiamato l’attenzione sul rischio di devastazione connesso con l’installazione di un impianto di trattamento rifiuti alle falde del Matese sollecitando l’attenzione di tutti a tutela e salvaguardia del Parco Nazionale e delle attività agricole, turistiche, culturali e zootecniche della Valle del Tammaro. Nicola Zacchino ha ringraziato le Mamme Sannite che da oggi avvieranno un presidio permanente a Benevento teso a far rispettare il deliberato del Consiglio Provinciale a salvaguardia del territorio, ed ha preannunciato la necessità di fare rete unendo tutte le forze sociali, imprenditoriali, politiche e sindacali, per far revocare l’autorizzazione a impiantare la discarica dei rifiuti a Sassinoro da parte della Regione Campania. L’avv. Domenico Rotondi di Guardia Sanframondi è intervenuto a nome delle associazioni che si battono per fermare la devastazione del Matese con pale eoliche mastodontiche che vedono stravolgere l’area destinata a Parco Nazionale e a Pre – Parco con viabilità d’accesso e scavi per decine di metri di profondità che rischiano di compromettere alcune sorgenti o falde acquifere in un territorio carsico che meriterebbe di essere salvaguardato per la propria ricchezza geo-morfologica, ambientale e storica. Nelle conclusioni il Presidente del Parco dei Nebrodi e della Federparchi Giuseppe Antoci, sfuggito a più attentati mafiosi a Messina, ha rimarcato i benefici occupazionali, economici e sociali legati alla valorizzazione delle risorse locali, dei beni ambientali e delle produzioni tipiche e di qualità della filiera alimentare e turistico-culturale. Il Parco Nazionale del Matese è incompatibile con la discarica dei rifiuti di Sassinoro e con lo stravolgimento paesaggistico dell’eolico selvaggio. E’ necessario che le comunità locali accelerino gli adempimenti di perimetrazione del Parco Nazionale per concordare investimenti e ritorni occupazionali con il Ministero dell’Ambiente, il Ministero dell’Agricoltura e con il Ministero dei Beni Culturali, in modo tale che si percepisca chiaramente l’alternatività tra chi intende trasformare il Matese in una pattumiera e chi invece vuole valorizzare la Valle del Tammaro per creare un futuro di progresso e lavoro per i giovani del posto. Il Senatore Giuseppe Lumia nelle sue conclusioni dopo aver ringraziato il Sindaco di Sassinoro, il Comitato e la Rete delle Associazioni di Campania e Molise impegnate da 15 anni in una dura lotta a tutela del proprio territorio, si è impegnato ad intervenire ad ogni livello per sostenere la revoca dell’autorizzazione alla discarica dei rifiuti, la salvaguardia dell’area dall’eolico selvaggio e la necessità di accelerare le procedure istitutive del Parco Nazionale affidate alla Regione Molise e alla Regione Campania, ponendo uno sguardo anche ai rischi di infiltrazione della criminalità organizzata nel Sannio e in Molise. A tal proposito si è impegnato ad intervenire direttamente con il nuovo Assessore della Regione Campania per far programmare un incontro a brevissimo con una delegazione della Rete dei Comitati, chiedendo però alla Provincia di Campobasso, ai Sindaci presenti e alle forze sociali del Molise di sollecitare anche la nuova amministrazione regionale in tal senso. E’ importante che una conquista storica avvenuta dopo 25 anni di mobilitazione con una legge nazionale, qual è il Parco del Matese, meriti una rapida e concreta traduzione amministrativa per merito delle Regioni Campania e Molise, delle Province di Caserta, Isernia, Benevento e Campobasso, e grazie alla convinta azione dei Comuni coinvolti e delle rappresentanze del partenariato economico e sociale, degli ordini professionali e delle associazioni di promozione e tutela del territorio.