Quasi il 90% degli italiani dichiara che, almeno una volta, ha sofferto di disturbi gastrointestinali. Stress e abitudini alimentari poco sane sono le cause principali. Sono proprio i malesseri gastrointestinali che creano i maggiori fastidi alla maggioranza degli italiani: l’89,6% ha avuto almeno un disturbo a stomaco e intestino, il 57,7% più disturbi diversi. Bruciore di stomaco (36,8%), dolore addominale (32,4%), gonfiore e meteorismo (28,1%), diarrea (27,1%), difficoltà digestive (25,7%) e stitichezza (25,4%) sono quelli più ricorrenti. Lo stress e le abitudini alimentari scorrette sono le cause scatenanti. L’84,9%, in particolare uomini e over 65, dichiara di soffrire di qualche disturbo intestinale quando mangia troppo (53,4%) o quando mangia male, di fretta, saltando i pasti (13,7%) o se assume pochi vegetali (17,8%). Le preoccupazioni (37,0%), i momenti di difficoltà (28,3%) e, più in generale, la frenesia della vita di tutti i giorni generano malesseri a stomaco e intestino per il 78,3% degli intervistati e in percentuale maggiore per le donne l’88,4%. “Ringrazio la Fondazione “Giovanni Paolo II per aver organizzato questo importante evento nella nostra Parrocchia”, ha affermato il parroco, Pierangelo Casella. “La straordinaria partecipazione di questa sera, circa 250 persone, è un chiaro segnale del forte consenso popolare che gode la Cattolica sul territorio e di questo ne siamo orgogliosi. Io sono un laureato dell’Ateneo del Sacro Cuore e sono legatissimo a questa realtà”, ha concluso il religioso. La Chiesa era stracolma, nessun posto a sedere. “Crediamo molto nella prevenzione”, ha affermato il dottor Zappia, “per questo organizziamo eventi informativi e formativi nelle Parrocchie che sono la nostra “casa naturale”. L’ateneo è stato fondato da un religioso, Padre Agostino Gemelli, e noi cerchiamo di seguire sempre i suoi insegnamenti”, ha concluso il Direttore. La Fondazione è un’istituzione sanitaria no profit di ispirazione cristiana che non persegue alcuna finalità lucrativa. “Per noi il legame con il territorio è fondamentale”, ha affermato Giuseppina Sallustio, Direttore del Dipartimento Servizi. “Il dottor Gianluca Spera è un nostro affermato professionista, per me è un onore presentarlo questa sera. E’ un allievo del professor Costamagna della Cattolica di Roma, uno dei più affermati gastroenterologi d’Italia. E’ un medico cresciuto alla Cattolica che riesce a incarnare pienamente i valori della nostra Università”, ha concluso la professoressa. Il dottor Spera ha iniziato la sua relazione, parlando dei più comuni disturbi gastrointestinali. Si è poi soffermato a lungo a rispondere alle numerose domane dei partecipanti. Il coordinatore regionale degli “Amici della Cattolica”, Geremia Carugno, ha presentato il progetto Informa Salute promosso dall’associazione sul territorio, anticipando che a breve l’associazione organizzerà un corso per volontari della salute. <<Lo stare bene, sia da un punto di vista fisico sia psicologico, è ormai riconosciuto che dipenda in gran parte dalla relazione tra stomaco e cervello, i responsabili del nostro benessere generale. A livello gastrointestinale esiste un secondo sistema nervoso denominato enterico, costituito da oltre 100 milioni di neuroni che regolano autonomamente alcune funzioni quali l’assorbimento, la digestione e la motilità dell’intestino. I due sistemi nervosi, quello centrale e quello periferico, comunicano attraverso una fitta rete di impulsi bilaterali trasmessi soprattutto attraverso il nervo vago. Il cervello cranico e quello enterico interagiscono condizionandosi a vicenda. A “telecomandare” la relazione intervengono molti meccanismi biologici e fra questi gioca un ruolo importante la serotonina, che fa da “neurotrasmettitore del benessere”. La serotonina, pur agendo a livello cerebrale, viene prodotta per il 95% nell’apparato gastrointestinale. Inoltre, ha un ruolo importante nel regolare il processo di svuotamento dell’intestino e determina i movimenti dell’attività digestiva. Un vero e proprio “secondo cervello”. Quando si mangia un cibo gustoso l’intestino libera i suoi ricettori e aumenta la presenza di serotonina, rendendola disponibile a livello cerebrale e favorendo così anche la sensazione di piacere e benessere associata al consumo di quel particolare alimento. Secondo lo stesso meccanismo, in presenza di una infiammazione in sede intestinale, viene prodotto un eccesso di serotonina che, da un lato induce la comparsa di disturbi gastrointestinali, dall’altro attiva a livello cerebrale un enzima che demolisce la serotonina, influenzando negativamente il nostro umore». Stomaco e intestino sono un vero e proprio “secondo cervello” che risente dei nostri stili di vita e del quale dobbiamo imparare a prenderci cura. In caso di malesseri gastrointestinali il 44,4% degli italiani ricorre ai farmaci di automedicazione, mentre il 27,5%, soprattutto donne e giovani, utilizzano i classici rimedi della nonna come l’assunzione di tisane o brodo caldo. Per oltre la metà degli intervistati la principale arma contro i disturbi gastrointestinali è l’attenzione all’alimentazione (55,2%). I consigli per non esagerare: quantità di cibo superiori al normale e con abbondante ricorso a condimenti o a cottura “critica” inducono facilmente a nausea, stipsi, disturbi del sonno, meteorismo con frequenti eruttazioni o flatulenza, pesantezza di stomaco, acidità, cefalea e sensazioni di disagio. Alcuni semplici accorgimenti come cercare di dedicare tempo all’attività fisica, anche solo attraverso passeggiate “digestive”, non esagerare con i peccati di gola e i condimenti, mangiare con calma, cercare di limitare fumo e alcolici possono aiutarci a non rovinare le feste rendendole un vero momento rigenerante sia per il cervello che per l’intestino.