Unità, passione e voglia di ripartire. Sono queste le tre parole d’ordine e le direttrici future del Partito Democratico del Molise, che presso il Dopo Lavoro Ferroviario di Campobasso si è riunito in Assemblea Regionale. Due i punti in agenda, l’analisi post elezioni nazionali e regionali e le azioni da mettere in campo per il rilancio del partito, in attesa del Congresso. I lavori sono iniziati con la relazione introduttiva del Segretario uscente Micaela Fanelli che, nel ribadire le dimissioni irrevocabili di tutta la Segreteria regionale, per prima ha assunto la responsabilità di una necessaria autocritica in seguito ai risultati delle elezioni politiche e regionali. Disconnessione dai bisogni profondi, mancata presa in carico delle esigenze degli esclusi, errata interpretazione dei segnali provenienti dalla base, incapacità di fare squadra con il partenariato sociale, rottura del rapporto fiduciario con l’elettorato, alcune delle cause, nell’analisi di Micaela Fanelli, alla base delle ultime sconfitte elettorali. Che subito dopo ha sollecitato l’Assemblea a rifondare il Partito Democratico su idee e forze nuove, attraverso una nuova classe dirigente che dovrà mettersi al servizio del futuro, per una reazione forte, unitaria e senza personalismi, sulla scorta della necessità di rafforzare il ruolo del partito, le esigenze e i bisogni rappresentati, fissando i nuovi obiettivi che il PD deve porsi, anche alla luce dei buoni risultati delle ultime elezioni amministrative locali. Tanti gli interventi successivi, dei rappresentanti dell’Assemblea, dei circoli, degli eletti e dei tesserati, tutti pacati, ragionati, nella maggior parte tendenti, seguitando la linea del Segretario uscente, alla necessità di continuare nell’analisi politica, ma di lasciarsi definitivamente alle spalle divisioni e contrapposizioni interne, per ritrovare una solida unità di intenti, per voltare pagina e ritrovare l’orgoglio dell’appartenenza al più grande partito del centrosinistra italiano. Imperativi ribaditi anche dal Presidente dell’Assemblea Laura Venittelli, nell’invitare tutti a guardare avanti e ricostruire il rapporto di fiducia con gli elettori e gli iscritti, che vogliono un partito unito e capace di dar voce e rappresentanza ai bisogni reali delle persone. Molto apprezzato e applaudito è stato l’intervento del Governatore uscente Paolo Di Laura Frattura, che ha ringraziato tutti i presenti per l’opportunità avuta nel vivere un’importante esperienza politica e amministrativa alla guida della Regione Molise. Con l’invito, dopo la necessaria fase di analisi, a voltare pagina e raccordare ogni sforzo futuro nella direzione dell’unità sorretta dai contenuti della nuova proposta politica, che il Partito Democratico dovrà essere capace di impostare nell’immediato futuro. Sulla scorta della necessità di avviare la fase di rilancio del partito sul territorio, soprattutto alla luce dei buoni risultati delle recenti amministrative, e di ritrovare le ragioni per un più stretto rapporto con la nuova base elettorale, con cui avviare una fase di incontro e di ascolto già nel corso dell’estate, l’Assemblea, dopo una partecipata discussione, ha fatto proprie le linee di indirizzo proposte dalla Segretaria uscente e ha deliberato che un coordinamento composto da un numero massimo di 9 membri espressioni delle tre Federazioni regionali – e quindi dei territori, – sentiti gli eletti in Consiglio regionale, eserciterà il ruolo di reggenza del PD Molise, con equilibrio e garanzia. Lo stesso, che dovrà riunirsi per la prima volta entro il 31 luglio, guiderà il partito con un mandato straordinario e provvisorio, fino al prossimo congresso regionale, svolgendo tutte le funzioni proprie del Segretario, della Segreteria e della Direzione. Del coordinamento, infine, a titolo consultivo, faranno parte gli eletti in seno al Consiglio Regionale del Molise, i due Presidenti delle Province, i Sindaci di Campobasso e Termoli, affinché possano essere raccordate al meglio le funzioni istituzionali con quelle politiche, lasciando tuttavia autonome le scelte del coordinamento, unico soggetto deliberante la linea del partito nella fase transitoria.
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