La Guardia di Finanza ha tratto in arresto un sottufficiale della Capitaneria di Porto di Termoli e un marittimo di origini pugliesi per falso e sottrazione e soppressione di documenti. Le Fiamme Gialle hanno dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Larino al termine di un’inchiesta sviluppata dalla Procura frentana. I due sono finiti ai domiciliari. Non si conoscono ancora i dettagli della vicenda che saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa alla presenza del procuratore Antonio La Rana.
Ore 18. Avrebbe fatto sparire una multa da 25mila euro e la conseguente ingiunzione di pagamento nei confronti di un pescivendolo di Lesina (Foggia) il sottufficiale 44enne della Capitaneria di Porto finito ai domiciliari, insieme allo stesso commerciante, 51enne, con l’accusa di falso per sottrazione o occultamento di documenti. La vicenda, i cui dettagli sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa, parte dal luglio 2017, quando il pescivendolo viene pizzicato a Termoli con 168 chili di merluzzo senza etichettatura e fattura d’acquisto e con un carico superiore a quanto previsto dalla legge. Elevata la multa, a carico del pugliese arriva a gennaio di quest’anno l’ingiunzione di pagamento. Ma da qui le cose si fanno strane: spariscono infatti sia il provvedimento, sia il verbale, sia l’accertamento di sequestro. Informato il comandante uscente Sirio Faè, sono partite le indagini che hanno ricostruito a ritroso tutti i passaggi per risalire al sottufficiale ritenuto oggi il presunto responsabile. Perché abbia fatto sparire i documenti non è ancora chiaro, col pescivendolo non ci sarebbero legami di parentela o di altro genere. Ragione per cui, hanno spiegato il procuratore di Larino Antonio La Rana e i vertici di Guardia di Finanza e Guardia Costiera, si indaga per corruzione, rivelazione del segreto d’ufficio e omissione in atti d’ufficio. Nel registro degli indagati sono finite altre tre persone, tutti appartenenti alla marineria. Per il sottufficiale, che si trova in servizio a Termoli da meno di quattro anni, è scattata la sospensione dal lavoro. Nelle prossime ore saranno fissati gli interrogatori di garanzia a carico dei due indagati finiti ai domiciliari, che dovranno presentarsi coi loro avvocati davanti al gip Elena Quaranta che ha firmato le ordinanze di misura cautelare.