La nuova playmaker rossoblù era stata vicina a Campobasso già nello scorso basket mercato. KerLa concretezza dell’esterna: “Cercherò di far rendere al meglio tutte le mie compagne”. Dall’area colorata al perimetro. Il secondo nuovo innesto per La Molisana Magnolia Campobasso ha il fosforo e l’argento vivo addosso della nuova playmaker della formazione rossoblù: l’ex Orvieto Rachele Porcu, giocatrice in grado di far saltare il banco dei #fioridacciaio sia all’andata in quello che fu l’esordio delle molisane al PalaVazzieri che al ritorno in Umbria. A dare ulteriore manforte alle qualità della regista ventunenne un percorso sia a livello di club (Venezia e Battipaglia in A1, Pordenone ed Orvieto in A2) che in azzurro (una trafila importante fatta di Europei e Mondiali con i gruppi under e la presenza nel 3×3 agli ultimi Giochi del Mediterraneo a Tarragona) di tutto rilievo.
SCUSATE IL RITARDO L’ultimo arrivo in casa campobassana – tra l’altro – era in predicato di far parte del gruppo rossoblù già durante la scorsa estate. “Poi – spiega Porcu – alcuni problemi di carattere personale mi hanno portato a scegliere Orvieto come destinazione, ma sin da allora ero particolarmente incuriosita e non ho mai dubitato su quelle che potevano essere le importanti caratteristiche del progetto Magnolia”. ‘CARTA CONOSCIUTA’ Lavorando quotidianamente nell’ambiente del PalaVazzieri, la nuova playmaker rossoblù ritroverà Mimmo Sabatelli con cui ha condiviso due esperienze importanti a livello di under 20 sul fronte degli Europei. “In particolare la prima – ricorda – che ci ha consegnato la medaglia d’argento, una soddisfazione a livello personale e che, per me, è stata un po’ la sintesi di tutto il lavoro e degli allenamenti fatti con la maglia azzurra”.
TARRAGONA MEMORIES Una sorta di seconda pelle per Rachele Porcu, come testimoniato anche dalla recente esperienza dei Giochi del Mediterraneo a Tarragona in Spagna nella nuova dimensione in ascesa del basket tre contro tre. In terra catalana, per la regista e per le sue compagne d’avventura, il percorso si è interrotto ben presto, già nella fase a gironi, complice il ko all’esordio con la Francia. “Una gara – discetta Porcu – che ha pesato a livello psicologico sulla successiva sfida con la Turchia che avremmo potuto vincere, com’è poi avvenuto con la Serbia. Per noi, però, era la prima esperienza effettiva di tre contro tre, disciplina intensa, particolare, che non ti dà il tempo di elaborare le situazioni perché si gioca quasi senza soluzione di continuità. Di fatto, però, si è trattato di un inizio e speriamo di poter migliorare su questa strada”.
CECCHINO DALL’ARCO Le immagini televisive dell’appuntamento iberico hanno restituito l’identikit di una giocatrice con un tiro dall’arco devastante.“Speriamo – si schermisce – di poterlo confermare. Senz’altro, per caratteristiche fisiche più che cercare la penetrazione preferisco provare la soluzione dalla distanza e, in un contesto come quello di Tarragona con tanti organici fisicamente preponderanti, ho cercato di mettere in evidenza una mia peculiarità”.
ORDINE E LETTURE Di fatto, però, a livello complessivo Porcu ama parlare di se stessa come di una regista poliedrica. “Adatto il mio gioco – argomenta – al tipo di squadra che ho intorno e, per quello che è il roster che sta formando la società, ossia un organico completo in tutti gli spot, il mio compito peculiare sarà quello di playmaker e non di guardia. Dovrò essere brava a far rendere al meglio le mie compagne mettendole in ritmo ognuna nel momento più opportuno. A Campobasso ritroverò Giulia Ciavarella che conosco da anni e con cui ho condiviso il percorso nelle nazionali giovanili, qualcosa come otto anni insieme. Lei è una giocatrice in grado di creare break importanti, soprattutto se riesce ad entrare in striscia. Ovviamente, poi, se c’è da prendersi il tiro, non mi tiro indietro a livello di responsabilità perché ho anche quella soluzione, ma la priorità resta quella di far rendere al meglio le mie compagne”. ‘CIAVA’ SUPPORTER La vicinanza di Ciavarella, tra l’altro, rappresenta un particolare curioso della nuova trattativa che ha posto le basi per l’accordo. “Ero in raduno con la Nazionale 3×3 assieme a lei a Roma mentre mi sentivo a telefono con Mimmo Sabatelli. Avevo già le idee molto chiare sul fatto di voler venire a Campobasso, società importante con un pubblico caloroso ed un progetto ben definito.