Una legge approvata dalla Giunta Frattura ed entrata in vigore con la Giunta Toma ha modificato lo Statuto e ha previsto la nuova figura della sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale per mettere in collegamento, appunto, Giunta e Consiglio. L’articolo 35-bis di quella legge spiegava che “al sottosegretario non spetta alcuna indennità aggiuntiva per l’esercizio delle sue funzioni rispetto a quella già percepita per il ruolo di Consigliere regionale”. Una figura a costo zero si dirà e in effetti è quanto ci hanno detto in queste settimane. “Tuttavia – commenta i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle – esiste un’altra verità contenuta nella delibera di Giunta regionale n. 261 dell’11 giugno scorso. All’interno dell’atto è riportata una tabella che spiega il fabbisogno complessivo delle segreterie particolari della Giunta regionale. Nella tabella alla voce ‘Consigliere sottosegretario’ è segnato l’importo di 99.723,82 euro. In pratica la figura del sottosegretario ci costerà circa 100mila euro all’anno e 500mila già solo per la consiliatura in corso, proprio quanto ci costa un assessore. Già al momento del varo della legge, il MoVimento 5 Stelle aveva segnalato che la nuova figura avrebbe avuto bisogno di una struttura e che questa struttura l’avrebbero pagata i molisani, ma ce lo hanno sempre negato. Oggi sappiamo che avevamo ragione e ne chiederemo conto alla Giunta alla prima seduta utile. In questi giorni abbiamo anche segnalato un’anomalia: il governatore Donato Toma ha costituito il gruppo consiliare ‘Toma Presidente’ ma non poteva farlo dato che per Regolamento ogni gruppo deve essere collegato a una lista elettorale. Abbiamo depositato una richiesta di chiarimento visto che questo ‘gioco’ costa ai molisani altri 250mila euro. Ebbene, un parere dell’Avvocatura regionale ha spiegato che effettivamente “è vero che la norma, per il suo tenore letterale, sembrerebbe esigere che l’eletto, per poter appartenere ad un gruppo che riproduca l’identità politica spesa nella competizione elettorale, debba provenire necessariamente da una lista”. La Presidenza del Consiglio, tuttavia, ha chiesto che la norma sulla formazione dei gruppi consiliari sia “fatta oggetto di interpretazione autentica con atto dell’Assemblea”. In pratica il Consiglio sarà chiamato a sancire come deve essere interpretato l’articolo che riguarda la composizione dei gruppi e cioè che i componenti del consiglio, compreso il Presidente eletto, “si intendono appartenere ai gruppi politici consiliari corrispondenti ai contrassegni con i quali si sono candidati e sono stati eletti”. Il MoVimento 5 Stelle, ovviamente, si opporrà a questa ‘arrampicata sugli specchi’ che tenta di giustificare la creazione del gruppo ‘Toma Presidente’ anche perché questo gruppo è già costituito e sta già percependo soldi. Infine un aggiornamento: la nostra proposta di legge sui costi della politica, vista la priorità del tema, è stata depositata, è arrivata in Prima Commissione ed è disponibile sul nostro sistema operativo Rousseau per ogni suggerimento. Ora faremo di tutto per portarla al più presto in discussione perché per noi è una legge sacrosanta. La proposta, ad esempio, mette fine all’istituto della surroga. Al momento, infatti, i consiglieri nominati assessori devono essere sostituiti dai primi dei non eletti nella stessa lista elettorale. In questo modo i componenti del Consiglio salgono da 21 a 26 con conseguente aggravio di costi: ben 3 milioni 700 mila euro in cinque anni. La nostra legge prevede anche l’eliminazione del compenso per il Consigliere sospeso, come ad esempio Michele Iorio, sospeso per una condanna in secondo grado, continua a percepire il 50% dell’indennità di carica. La nostra proposta abbassa quell’indennità all’1% che è il minimo previsto per legge. Anche questa è una proposta concreta che può far risparmiare da subito milioni di euro ai molisani. In campagna elettorale tutti hanno parlato di taglio ai costi della politica, ma ora solo il MoVimento 5 Stelle si batte sul tema. Gli altri restano muti, come sempre”.
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