Una piazza stracolma, felice, attenta, partecipe e piena di vita. Il Molise che non finisce mai di stupire. Così si è chiusa la quinta rassegna delle serenate “Carmine di Vincenzo” tenutasi il 14 luglio a Roccamandolfi. Vince la squadra di casa e, come consuetudine, la rassegna 2019 si avrà ancora a Roccamandolfi. Grazie ad ogni singolo partecipante, la rassegna ha esaltato la competizione e la tradizione. Così Roccamandolfi sabato sera, nell’ospitare la rassegna cult, tanto apprezzata fuori i confini regionali al punto da chiederne l’esportazione, si tinge di colori, fiori, musica e ospita grandi della musica nazionale ed internazionale. Una rinnovata giuria con a capo il Maestro d’orchestra e compositore di tante sigle Rai, Claudio Luongo, coadiuvato da componenti eccellenti quali Alex Santino Spinelli, studioso e musicista rom da Lanciano, Lino Rufo, compositore di fama mondiale, che è stato premiato per la carriera, grazie ad un riconoscimento messo a disposizione dall’assessorato regionale al Turismo, ha avuto il compito di valutare serenate proposte in varie forme da più gruppi provenienti da varie regioni. Il Molise ha calato assi importanti come Sant’Elia a Pianisi, grazie a Maria Saveria Reale, Termoli, grazie al Terzo Millennio, Roccamandolfi con il gruppo la Pliocca, Forlì del Sannio con la Vandrese di Luigi De Santis, Gianfranco Rossodivita, cultore e musicista della tradizione popolare molisana ed eccellente interprete della stessa, e i Cantori della Memoria di Larino. La Puglia era presente con San Giovanni Rotondo e l’hinterland garganico con li Spruvvist ed il gruppo di Cantori del Gargano con a capo il famosissimo interprete ed autore Michele Rinaldi, la Basilicata con Lavello e i “ F’st’nidd”. A Maria Martino, soprano, come di consueto, è toccata l’apertura del Festival con l’inno d’Europa poiché quest’anno la rassegna, intitolata a Carmine di Vincenzo, sindaco di Chiauci scomparso in occasione della rassegna tenutasi a Macchiagodena, alla presenza dei familiari ha voluto toccare i temi dell’immigrazione e dell’integrazione, e da qui la presenza di Alex Spinelli, che ha letteralmente mandato in visibilio il pubblico attraverso i suoi virtuosismi con la fisarmonica, ed il notissimo percussionista Armando Bertozzi e le sue Fracchie Bum, accompagnato da un percussionista messicano, che hanno aperto la serata dopo la Martino con una esibizione incredibilmente apprezzata e piena di rimbombante suoni tribali. Una rassegna che ogni anno alza il tiro e che prima o poi, in base al regolamento, prenderà la via del fuori regione portando con sé il Molise più vero. Commuoversi è stato una gratificazione nella calda notte dell’estate molisana, anche grazie alla conduzione dei Borghi d’Eccellenza che mira a favorire ogni tipo di aggregazione culturale. Ha vinto come sempre la migliore serenata, ma in qualche modo hanno vinto tutti, ha vinto la competenza, la passione, l’amore per questa terra, per le tradizioni, per l’aggregazione che solo queste manifestazioni riescono a dare. La presenza del Consolato del Benin è stato un altro elemento che ha caratterizzato la serata per una consapevole conoscenza di un popolo spesso disprezzato e poco amato ma che ha fatto della identità e della tradizione vita e spirito di unità. Un particolare ringraziamento per l’attenzione a chi ha organizzato la manifestazione, dai Borghi d’Eccellenza, promotrice ed ideatrice, alla Proloco di Roccamandolfi, al Centro Parrocchiale, al Gruppo folk la Pliocca, all’amministrazione comunale con a capo il sindaco Giacomo Lombardi, alla Regione Molise, all’onorevole Rosalba Testamento, all’attore molisano Diego Florio, a Benito Ripoli, presidente della FITP patrocinante l’evento. Toccante la consegna del premio a Lino Rufo, molisano compositore ed interprete delle più belle canzoni d’autore italiane. Un premio che sa di riparata negazione di uno dei più grandi interpreti, oggi direttore dell’Arciliuto, il teatro degli Artisti Mondiali. Una serata magica in cui ha trionfato Roccamandolfi per il secondo anno consecutivo, è stata premiata la ragazza più bella (ha vinto San Giovanni Rotondo) e ha posto il sigillo con una menzione speciale da parte della giuria per le piccole di Sant’Elia a Pianisi. La serata ha inoltre visto brillare Antonio, bimbo di 10 anni di San Giovanni Rotondo che ha ammaliato con il suo tamburello la giuria, al punto che è stata proposta una sua partecipazione a dei festival della percussione oltre che ad una esibizione presso l’Arciliuto di Roma.