Mafia, Occhionero: ‘Fenomeno presente anche in Molise, Commissione parlamentare sia strumento di lotta’

Lotta alla criminalità e alle mafie al centro dell’agenda politica. Lo ha sottolineato la deputata molisana di Liberi e Uguali, Giuseppina Occhionero, nel suo primo intervento alla Camera, nell’ambito dell’istituzione della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali. “Auspico – esordisce Occhionero – che nel giro di pochi anni questa commissione non abbia più ragione di esistere e ciò vuol dire che avremo messo in campo un’azione strategica così forte da aver debellato il fenomeno delle mafie. Se riusciremo a raggiungere questo obiettivo potremo festeggiare la vittoria delle istituzioni e della democrazia. Oggi la Commissione è necessaria per costituire un raccordo fra il legislatore e le forze inquirenti. La Commissione è un incubatore dove confluiscono le esperienze della magistratura e delle forze dell’ordine a cui va il nostro più sentito ringraziamento, come va ringraziata l’associazione Libera che ogni giorni si impegna sul territorio in nome di una giustizia sociale. La Commissione non solo sia strumento di indagine ma laboratorio per fornire al parlamento strumenti idonei allo scopo. Prosciugare le casse delle mafie vuol dire creare un’economia utile, avere a disposizione risorse per la messa in sicurezza delle scuole, delle strade e delle infrastrutture. Il fenomeno delle mafie ha avuto un’evoluzione tale che nel tempo si è infiltrato in zone geograficamente diverse dal Sud e si è insediato nel sistema sociale ed economico delle aree più settentrionali del nostro Paese. La geolocalizzazione principale comunque resta il Sud, con interi contesti sotto il controllo diretto della criminalità organizzata. A tal riguardo sottolineo l’ultima relazione della Dia, che fa rilevare una significativa presenza del fenomeno mafioso anche nel mio Molise. Voltarsi dall’altra parte significa diventare complici. “La mafia come tutte le cose umane ha un inizio e ha una fine”, diceva il giudice Falcone e noi non possiamo consentire che la mafia si sostituisca all’autorità legale, nè possiamo consentire che metta in ginocchio interi settori dell’economia alterando il sistema dei prezzi”.

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