Ore 8. Un imprenditore molisano originario di Toro, Elio Simonelli, è stato ucciso ieri durante un tentativo di sequestro a Maracay, nello Stato di Aragua, in Venezuela. A riferirlo è la stampa locale. Secondo il quotidiano ‘El Siglo’, Simonelli era un noto uomo d’affari, proprietario fra l’altro di alcuni magazzini della Nestlé in Aragua. Secondo il portale Efecto Cocuyo, l’imprenditore, che aveva 45 anni, è stato sequestrato da un gruppo di uomini armati mentre viaggiava sulla Avenida Fuerzas Armadas di Maracay, vicino ad una carrozzeria di sua proprietà. La banda è stata però intercettata dalla polizia, che ha ingaggiato un conflitto a fuoco in cui sono morti cinque rapitori ma anche il molisano, raggiunto all’addome da un colpo di pistola. (seguono aggiornamenti)
Ore 9. Elio Simonelli tornava ogni anno in Molise, a Toro, legato da motivi familiari e di amicizia. Il papà vive nel piccolo comune, dove andavano a trovarlo anche gli altri tre fratelli di Elio. In molti ricordano l’imprenditore, 45enne, padre di tre figlie, passeggiare fra le strade del paese in compagnia. L’estate, agosto in particolare, era la stagione in cui pare preferisse tornare a casa. Purtroppo la notizia in paese ha generato grandissima tristezza. Era conosciuto come una brava persona, educata, piacevole nei modi. Le istituzioni locali sono in contatto con le autorità venezueliane. Le informazioni sulla morte del molisano non sono ancora precise. Secondo fonti dei giornali sudamericani, Elio Simonelli è stato sequestrato da un commando di rapinatori a bordo della sua Toyota 4 Runner, bloccando l’imprenditore nel sedile posteriore. Alcuni parlano di un colpo fatale durante la sparatoria fra la polizia e i malviventi, altri che l’uomo sia stato colpito mentre tentava di fuggire. Il suo corpo senza vita è stato trovato nell’auto dai poliziotti. Il Venezuela è noto per essere un Paese difficile, dove disordini e rapine sono all’ordine del giorno, e che da mesi peraltro è colpito da una forte emergenza sociale ed alimentare. Seguono aggiornamenti.
Sindaco Quercio: “Momento di cordoglio per tutti. In contatto con Ministero Esteri”. Il sindaco di Toro Roberto Quercio da tempo è al lavoro in collaborazione col Comitato Pro Venezuela per dare la possibilità agli italo-venezuelani originari del comune molisano di fare rientro in Italia. “Purtroppo la situazione è drammatica, si vive una vera e propria guerra civile”, ci comunica al telefono. “E’ un episodio sconcertante, oggi è un giorno di cordoglio per tutti noi. Ma ci siamo già attivati per portare avanti la nostra battaglia politica. Coinvolgeremo il Ministero degli Esteri sulla vicenda e per sensibilizzarlo circa i molisani emigrati e gli oriundi che si trovano in Venezuela e intendono fuggire da lì”. Elio Simonelli tornava ogni anno a Toro. “Veniva a trovare il padre che vive solo. A Toro inoltre ha diversi amici. I genitori si erano trasferiti definitivamente qui circa dieci anni fa, mentre lui e i fratelli erano rimasti a lavorare in Venezuela. Ha inoltre una sorella che vive sempre all’estero. Purtroppo questa notizia ha scioccato l’intera famiglia e la nostra comunità. Non abbiamo ancora notizie precise sulla dinamica”.
Sul caso interviene anche Anna Spina, vice presidente Auser e membro dell’associazione Padre Giuseppe Tedeschi, attraverso una nota sostenuta anche dai sindaci di Toro e Jelsi. “L’ennesimo sequestro perpetrato a danno di cittadini italiani o di loro figli e nipoti, nella giornata del 1° agosto è finito con la barbara uccisione di Elio Simonelli, giovane imprenditore molisano originario di Toro. Già a fine novembre dello scorso anno, altri due cittadini italiani, nonno e nipote, Domenico e Gabriel Petruccelli, originari di Sant’Elia a Pianisi, vennero assassinati con brutalità al termine di una rapina al loro negozio di calzature. Non segnaliamo i tanti episodi di violenza che quotidianamente avvengono a Maracay e in altre città venezuelane a danno dei 140 mila cittadini con passaporto italiano e del milione e oltre di oriundi che vanamente attendono da tempo di completare le pratiche per il riconoscimento della cittadinanza italiana incontrando difficoltà amministrative, ritardi burocratici e rinvii sine die ad ogni livello. Con la presente nota sollecitiamo un intervento ufficiale del Governo Italiano a tutela dei nostri connazionali in Venezuela affinché non abbiano a ripetersi i tragici eventi che hanno visto assassinati, sequestrati o oggetto di violenze di vario tipo, molti cittadini ed oriundi italiani. Sollecitiamo, inoltre, il Governo a intraprendere ogni provvedimento finalizzato ad agevolare il rientro degli italiani dal Venezuela riconoscendo i loro titoli di studio, patenti o qualifiche professionali alla stregua di ciò che fanno sia gli altri Stati dell’America Latina che la Spagna. Bisogna adottare misure simili a quelle attivate agli inizi del 2000 per la crisi argentina agevolando i nostri connazionali in materia sanitaria, di pensioni, di alloggi, di inclusione sociale e lavorativa, e di rientro in Italia. Il dramma umanitario della popolazione venezuelana merita ogni utile attenzione in qualsiasi sede internazionale, nazionale e locale”.
Il presidente della Provincia di Campobasso Battista: “Nostra comunità non resta immobile”. “Esprimo le mie più sentite condoglianze e la mia vicinanza alla famiglia di Elio José Simonelli Datellis, noto imprenditore di origini molisane, di Toro, ucciso durante un tentativo di sequestro a Maracay in Venezuela. Vicinanza che esprimo anche a tutti i nostri connazionali, e in particolare ai nostri corregionali, che vivono in quel Paese sudamericano ormai in ginocchio dove la criminalità cresce di pari passo con il tasso d’inflazione e con la necessità, per tanti cittadini, di lasciare il Venezuela. Un’emergenza davanti alla quale la nostra comunità non è rimasta immobile grazie al lavoro di associazioni che si stanno prodigando per aiutare una popolazione allo stremo che ormai fa fatica ad andare avanti. Grazie ancora, a nome mio e di tutta l’amministrazione provinciale di Campobasso, ai tanti volontari che stanno tendendo la mano a migliaia di persone in serie ed evidenti difficoltà”.